Esaminiamo ora in dettaglio l’eccezionale articolo di Lazzari, allo scopo di acquisire una comprensione più approfondita del suo contenuto. Questo approfondimento risulta ancor più necessario poiché, va detto sinceramente, l’articolo è esteso e potrebbe presentare difficoltà nella lettura nonostante il suo alto grado di interesse e la qualità della scrittura.
ECCO LA SECONDA PARTE:
”A questo si uniscono, poi, le dichiarazioni rilasciate da Catia Tomasetti, Presidente Bcsm, sotto giuramento, relativamente alle pressioni dell’ex Segretario di Stato alle Finanze del governo AdessoSM, Simone Celli, il quale facendo leva sulla ovvia preoccupazione della stessa per l’indagine istruita dal Commissario della Legge Alberto Buriani su un evento che la riguardava direttamente, la sollecitava a spendersi affinchè si concludesse positivamente l’acquisto di Banca Cis da parte di Stratos. Ma non solo: nella stessa occasione -un incontro in Roma- Celli le avrebbe “consigliato”di “avvicinarsi” a Nicola Renzi e Mario Venturini, in quel momento personaggi di primissimo piano di Repubblica Futura.
Perchè Celli, il quale, alla luce delle dichiarazioni giurate della Tomasetti, sembrava prodigarsi (senza successo) affinché la Presidente rimuovesse gli ostacoli che rischiavano di compromettere il buon fine della vendita di Banca Cis -operazione perseguita con estrema determinazione dalla “cricca”, che faceva capo agli azionisti ed alla governance di quella banca- si preoccupava anche di “avvicinare” la stessa a Repubblica Futura?
Perchè, cercando di favorire i progetti della “Cricca”, Celli si preoccupava anche di avvicinare il vertice di Banca Centrale a Repubblica Futura, o, meglio, a parte di essa? Che vantaggio avrebbe potuto avere la “Cricca”, o Stratos, o Banca Cis da una “amicizia” fra la Tomasetti e Mario Venturini o Nicola Renzi?”
Ma riassumiamo i fatti, le coincidenze e i dubbi, inserendoli in un possibile, ipotetico scenario. Siamo nel 2019, nel pieno della trattativa Stratos-Cis. L’ex Segretario di Stato Celli, apparentemente, sembra agire nelle vesti di una sorta di “ambasciatore”, cercando di favorire gli interessi della “Cricca” -che mira a cedere la banca sammarinese al gruppo lussemburghese- farebbe leva sull’inchiesta penale aperta dal giudice Buriani e che vede indagata la Tomasetti per indurre quest’ultima a “ritirare” le perplessità emerse sulla solidità dell’acquirente.
Ma torniamo allo scenario ipotetico. E’ il 2019 e Celli starebbe facendo più o meno velate pressioni alla Presidente di Banca Centrale perché possa arrivare presto il via libera all’operazione di compravendita di Banca Cis per mano di Stratos. Nello stesso momento, il medesimo “ambasciatore” starebbe anche spingendo, o meglio tentando di spingere, la Presidente di Bcsm fra le braccia di due personaggi di spicco di Repubblica Futura, partito i cui rappresentanti politici non perdono occasione per attaccare il Presidente di Bcsm, evidente ostacolo alla concretizzazione dell’operazione di compravendita bancaria, soprattutto negli organismi che riuniscono i vertici Bcsm e la politica.
Ma c’è un’altra coincidenza interessante, ovvero il fatto che la difesa del Giudice Buriani, nel dibattimento che vede imputato lo stesso Commissario e l’ex Segretario Celli, abbia citato a deporre proprio Nicola Renzi, Marco Podeschi e Andrea Zafferani, nel governo AdessoSm tutti tre Segretari di Stato, i primi due in quota RF e il terzo poi confluito in Rf. Ben inteso, nulla di strano, ma una ennesima coincidenza che può far trarre delle conclusioni, giuste o errate che possano essere.
Alla luce di tutto ciò -mi e vi domando- è così azzardato ipotizzare, o meglio sospettare la presenza, in quel 2019, di una sorta di, magari inconsapevole, “comunione di intenti” fra azionariato e governance di Banca Cis e, almeno parte, di Repubblica Futura? Forse sì… Ma se fosse un po’ meno azzardato troverebbe giustificazione razionale il continuo sfruttamento di ogni possibile occasione da parte di RF, per “sparare” sulla Presidente, su Banca Centrale e sugli organismi ad essa connessi. Non mi è facile comprendere, infatti, visto l’insignificante vantaggio che ciò può portare in termini di consenso elettorale, le grandi energie che RF continua a riservare nel cavalcare una campagna solitaria, apparentemente finalizzata ad un cambio ai vertici di Bcsm.”
FINE PARTE SECONDA
ECCO L’ARTICOLO INTEGRALE: