Riceviamo e pubblichiamo
Augusto Michelotti ha fatto bene a puntualizzare che la delega al Turismo è sua e non è intenzionato a lasciarla. Fossi nei suoi panni, avrei fatto anche io lo stesso.
Cari strateghi e stregoni di Adesso volete ficcarvelo in testa che sono finiti i tempi in cui, con qualche giro di poltrone, si poteva trovare il giusto escamotage per salvare la maggioranza dai mal di pancia interni.
Lo sanno anche i sassi che Matteo Ciacci, forte di un seguito tale da mettere in crisi la maggioranza (si parla di 4 consiglieri), punti al Turismo così come qualche suo afecionados.
Si sa anche che AP ha praticamente sdoganato questa operazione per stabilizzare la maggioranza continuando a presidiare le prossime manovre politiche.
Sette era il numero magico su cui il Governo del cambiamento aveva puntato tutto. E i sette congressisti sono tutti equamente responsabili di quanto sta accadendo.
Troppo facile scaricare su Michelotti presunte responsabilità per accontentare il giovane irrequieto Ciacci. Questo modo di fare gattopardesco ha rotte le scatole. Basta con i facili capri espiatori.
E allora io dico: “Forza Augusto”.
Un lettore
