San Marino. FORZA ROBERTO! … di ”Un cittadino di questo Paese” (lettera aperta al Segretario di Stato Roberto Ciavatta)

Riceviamo e pubblichiamo

 

Carissimo Segretario Ciavatta,

è notizia recente che le difese degli imputati nell’ormai arcinoto Conto Mazzini abbiano chiesto di ascoltarla.

Sono altresì convinto che, data la Sua intelligenza, aveva già  immaginato e previsto che questa richiesta non avrebbe tardato nel manifestarsi.

D’altronde non poteva essere diversamente.

Lei, Signor Segretario Ciavatta, ha avuto il coraggio di rompere una situazione di omerta e di crisi profonda delle istituzioni che la relazione di inchiesta su Banca Cis ha confermato unanimemente rappresentandola a chiare lettere.

E sinceramente poco importa se, dopo il suo coraggioso intervento, sia stato immediatamente attaccato da alcune forze di opposizione.

Queste ultime, ed è bene rilevarlo, preoccupate più nel denunciare e attaccare Ciavatta per questioni minoritarie emerse nel corso del Suo intervento.

Guardandosi poi bene, sempre queste ultime, dal dare a peso alle Sue parole.

In particolar modo mi riferisco a quando Lei, Signor Segretario di Stato, ha affermato che: “La Politica, i Politici dovrebbero essere in grado, capaci di dire ho sbagliato, io lo dico adesso, ho smesso di incontrare nel suo ufficio ai Tavolucci il Giudice Alberto Buriani verso aprile 2016 quando mi consigliò esplicitamente che avremmo dovuto entrare come RETE nella compagine di Governo con Adesso.sm, mi diceva che su Grandoni non c’erano elementi, non ci sono elementi, entra in quel governo lì, io ero allibito, all’epoca moltissimi politici, potremmo fare l’elenco, frequentavano gli uffici di Alberto Buriani ai Tavolucci e lui forniva informazioni, forniva informazioni privilegiate, sul conto Mazzini ad esempio, eravamo i famosi “Buriani Boys”, al nostro fianco c’era Antonio Fabbri che era sempre elogiato da Buriani per il servizio reso, lo stesso Fabbri che mi passava per e-mail i mandati di arresto prima che venissero recapitati agli interessati con tanto di note calligrafe del Giudice Buriani. Ne parlo adesso avendo negli anni sporto denunce su questi elementi tutte archiviate ovviamente, tutte archiviate, nonostante fossero venuti tecnici informatici da Bologna per verificare la veridicità’. E’ stato quello il momento in cui il Giornale di Antonio Fabbri e di Flippini, quello della barca, quello che ha uno scoperto di credito in banca CIS ha iniziato la campagna denigratoria, direi esistenziale nei confronti di RETE, campagna mai finita e che non finirà mai,  finchè non avrà fine il finanziamento dei padrini e le posizioni di chi in Tribunale ne ha forse da sempre garantito l’impunità, oltre a fornire sempre l’accesso a fascicoli secretati e che nemmeno gli imputati potevano vedere. Vi ricordate tutte le polemiche su Banca Centrale, fa cosa, cosa ha fatto Banca Centrale in questi anni, semplicemente chi tocca Banca Cis muore, Banca Centrale tutte le volte che toccava Banca Cis moriva, grazie all’aiuto determinante del Tribunale, di una parte del Tribunale, erano i tempi in cui i Buriani Boys chiedevano come poter essere utile a quella che consideravamo una liberazione dalla corruzione politica, il Conto Mazzini, solo la richiesta di schierarmi e di sostenere anche l’impunità di Grandoni mi ha aperto gli occhi su come io fossi usato per scopi che nulla avevano a che vedere con la Giustizia“.

Carissimo Segretario di Stato,

piuttosto che preoccuparsi degli attacchi delle minoranze, auspico che si attivi celermente per confermare queste dichiarazioni presso le sedi opportune.

Non perché lo chiedono le difese degli imputati del Mazzini. Ci mancherebbe!.

Perché, invece, la Sua testimonianza confermerebbe ulteriormente, in tutta la Sua drammaticità, come la condotta del dott. Buriani sia avvenuta secondo dinamiche inaccettabili per la correttezza e l’indipendenza tipiche del ruolo di Magistrato.

Glielo impone il Suo ruolo di uomo delle Istituzioni che, coerentemente dopo anni di battaglie per la trasparenza e la legalità, ha legittimamente raggiunto.

Glielo impone quella correttezza e linearità che ha sempre rappresentato Lei e Rete.

Quel che ha detto è importantissimo e, ne sono convinto, credo sia frutto anche di un percorso di sofferenza interna niente affatto facile.

Non lasci per questo motivo che il gioco, in larga parte abusato, logoro e doppiogiochista della politica possa strumentalizzare o lasciare ombre sulla sua fortissima e coraggiosa presa di posizione.

Si presenti nelle sede opportune e confermi quanto detto in aula.

Sarebbe un ottimo modo per dare credibilità alla politica ed alle istituzioni (tribunale incluso!) che – da questa relazione – escono massacrate e sputtanate.

Con affetto e stima.

Un cittadino di questo Paese