San Marino. Francesco Ugolini: “Sì al governo di svolta”. Critico, Il consigliere sprona i propri vertici a dare vita “ad un progetto” politico “di nuova aggregazione”

Franco UgoliniIeri il Consiglio Grande e Generale si apprestava a discutere in prima lettura la legge Finanziaria, fulcro anche della verifica di governo che terminerà do- po la sua approvazione a fine anno. Abbiamo incontrato il consigliere Dc Giovanni Francesco Ugolini che nei giorni scorsi aveva espresso il proprio malumore nella direzione di via delle Scalette.

Ugolini, come sta procedendo la verifica di governo? Che aria tira?

“Il futuro dipende dalla legge di Bilancio, se sarà soddisfacente o meno, e dall’esito della verifica fra i partiti di maggioranza. Il Bilancio dovrà essere il risultato di una rigorosa applicazione della spending review che contenga fortemente il disavanzo e preveda la fine di qualche privilegio di troppo in alcune categorie del pubblico impiego e dei pensionati. La verifica dovrà rappresentare una valutazione obiettiva delle cose che non hanno funzionato nell’azione di Governo e nel rapporto Governo-maggioranza”.

Cosa non ha funzionato secondo lei?

“La lotta alla disoccupazione e quindi i progetti di sviluppo sui quali il Governo doveva fare di più”.

Ap ha chiesto un “governo di svolta”. È d’accordo? Cosa farà il Pdcs?

“Non so cosa faranno il mio partito e gli altri ma posso dire che la ritengo la soluzione più opportuna per proseguire il cammino della legislatura. D’altra parte la valutazione che il Governo non ha prodotto risultati apprezzabili sullo sviluppo, è stata comune a tutta la maggioranza”.

Se la verifica dovesse fallire si andrebbe ad elezioni anticipate. Quanto sono probabili?

“Non so se le probabilità sono elevate ma rappresentano una possibilità da non sottovalutare. Ap non ha sollevato il problema dell’operatività del Governo nelle ultime settimane. In diverse occasioni nel corso dell’anno, esponenti di Ap – Mario Venturini in particolare – hanno criticato il Governo. Alla fine i nodi vengono al pettine e in più mi pare che anche la questione morale abbia accelerato il chiarimento che è stato chiesto da Ap”.

E sull’appoggio da qualcuno dell’opposizione per rendere più sicuro il percorso che ne pensa?

“La maggioranza e il Governo si devono aprire al confronto con l’opposizione a cominciare dalla legge di Bilancio e poi si vedrà se con alcuni partiti il dialogo potrà essere più costruttivo. Ma la legislatura, se non verrà interrotta, non consente assetti diversi da quelli partoriti dalle elezioni. Se poi qualcuno dovesse semplicemente appoggiare il governo senza esserne parte, sinceramente non lo so”.

Come vanno le cose nel suo partito?

“A fasi alterne. In generale osservo lo scarso coinvolgimento del gruppo consiliare sui provvedimenti che vengono presentati in Consiglio. Poi c’è un problema di scollamento col Governo ma credo che sia un problema di tutta la maggioranza”.

Come vede il futuro del Pdcs?
“In questo momento, per diverse ragioni, i partiti tradizionali non godono di grandi simpatie. Fossi nella dirigenza del mio partito mi spenderei per trovare percorsi comuni con altre forze politiche e dare vita, se si può, ad un progetto di nuova aggregazione. Ma mi sembra che questa non sia una priorità. Personalmente seguo con interesse cosa stanno facendo altri in questa direzione, perché al di là del bilancio e della verifica, c’è chi prova a lavorare per riunire soggetti di una stessa area o di aree affini, e questo è positivo. Il “come”, ovvero sigle, simboli o altre modalità si troverà strada facendo”.

Davide Giardi