Tornano a salire le tensioni sul fronte fiscale tra Italia e San Marino. A preoccupare sindacati e lavoratori è la nuova proposta di riforma dell’Imposta Generale sui Redditi (IGR) presentata dalla Repubblica di San Marino, che – secondo quanto denunciato dal Comitato Sindacale Interregionale (CSIR) – andrebbe a colpire ancora una volta in modo sproporzionato i frontalieri italiani impiegati sul Titano.
Il CSIR ha espresso in un comunicato ufficiale la propria “forte preoccupazione” per quella che definisce una manovra penalizzante nei confronti dei lavoratori non residenti, parlando esplicitamente di una logica discriminatoria che riproporrebbe, in forme rinnovate, la stessa filosofia della cosiddetta “tassa etnica” che infiammò le relazioni sindacali e istituzionali negli anni passati.
Frontalieri nel mirino della politica fiscale?
Nel comunicato diffuso il 10 giugno, il CSIR ha richiamato alla memoria le grandi mobilitazioni avvenute nel 2010 e negli anni successivi, quando la contestazione alla tassa etnica sammarinese mobilitò migliaia di persone, culminando con l’invio di oltre 4.000 cartoline al Presidente della Repubblica Italiana per chiedere protezione contro un trattamento fiscale ritenuto ingiusto e contrario ai principi costituzionali.
“Ancora una volta – si legge nella nota – si tenta di scaricare il peso delle politiche fiscali sammarinesi sui lavoratori non residenti. Non lo accetteremo.”
Un appello al dialogo
Il CSIR, che rappresenta una piattaforma sindacale transfrontaliera tra Italia e San Marino, chiede l’apertura urgente di un tavolo di confronto con le autorità sammarinesi, per discutere una riforma che, secondo il comitato, non deve diventare un pretesto per colpire chi vive fuori confine, ma lavora stabilmente nella Repubblica.
“Chiediamo soluzioni eque, non un nuovo attacco ai lavoratori italiani,” afferma il CSIR. “Il lavoro frontaliero è una risorsa per entrambi i Paesi, non un bersaglio per fare cassa.”
Il comitato ha inoltre annunciato nuove iniziative di mobilitazione, qualora non vi fosse una disponibilità reale al confronto, dichiarandosi pronto a coinvolgere nuovamente le istituzioni italiane, le comunità locali e l’opinione pubblica per impedire quella che definisce “un nuovo passo indietro nella cooperazione transfrontaliera e nei diritti dei lavoratori.”
Un equilibrio da salvare
In un momento storico in cui la cooperazione fra Italia e San Marino è sotto la lente anche per l’imminente firma dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, la questione fiscale dei frontalieri torna così al centro del dibattito. Il rischio, secondo il CSIR, è di creare una frattura pericolosa proprio mentre si chiede al Titano maggiore armonizzazione con i sistemi europei.
L’organizzazione ha confermato che monitorerà con attenzione l’evolversi del dibattito sulla riforma IGR e non esclude azioni congiunte con i sindacati italiani per garantire il rispetto dei diritti acquisiti dei lavoratori frontalieri, che rappresentano una componente essenziale dell’economia sammarinese.