SAN MARINO. FRONTALIERI. PDL SVILUPPO: PARITÀ TRATTAMENTO A DISOCCUPATI

Da una parte si aumenta il costo del lavoro per i frontalieri, dall’altra si punta pero’ a parificare e garantire equita’ di trattamento della disoccupazione per dipendenti residenti e non. La modifica della Legge sullo sviluppo approdera’ in prima lettura della sessione consiliare di maggio: da Palazzo Pubblico, nella conferenza stampa settimanale dell’esecutivo, il segretario di Stato con delega al Lavoro, all’Industria, al Commercio e all’Artigianato, Andrea Zafferani, illustra le ultime novita’ relative al testo avviato all’iter normativo che “ha avuto un approfondimento notevole in maggioranza- spiega- e viene proposta in Aula per la prima lettura, fermo restando che sara’ avviato un confronto con parti sindacali, categorie e anche con le opposizioni”. Zafferani precisa prima di tutto che il progetto di legge traduce quanto inserito nel programma di governo della coalizione: priorita’ delle priorita’ quindi e’ l’assunzione di lavoratori in territorio, sammarinesi e residenti, ma anche “togliere burocrazia e incertezza” alle imprese “nel processo di assunzione del personale”. Il tutto viene tradotto con l’assunzione nominativa anche di frontalieri, “compensata- aggiunge il segretario- dall’incentivazione retributiva per assunzioni di residenti”. Dalle “tante scappatoie possibili al precedente divieto di assumere frontalieri- spiega Zafferani- si passa a un meccanismo di mercato con assunzioni libere ma incentivante per quelle di lavoratori in territorio”. Alla liberalizzazioni di assunzione si accompagna poi “la scelta di arrivare alla parificazioni normativa tra residenti e non- prosegue- subordinandola al raggiungimento di un’intesa con Italia in materia di trattamento della disoccupazione dei lavorato non residenti”. Attualmente, “c’e’ un accordo non ottimale- spiega- che va rivisto”.

Per San Marino infatti “se parificazione deve essere- prosegue- lo deve essere a tutti i livelli, anche in base a quanto e’ richiesto al disoccuppato non residente nel momento in cui gode di ammortizzatori sociali pagati da San Marino“. Tutto cio’, assicura il segretario di Stato, avvantaggia anche i sammarinesi perche’ “inevitabilmente la presenza di lavoratori che godono di meno diritti rappresenta anche una forma di concorrenza- chiarisce- la parificazione e’ a vantaggio di tutti ed e’ elemento di giustizia”. Nel progetto di legge inoltre sono introdotti “meccanismi di beneficio fiscale” per le imprese che “incrementano occupazione o che hanno al loro interno quantita’ di lavoratori sammarinesi e residenti importanti”. Per favorire nuovi investimenti e’ rivista poi anche la concessione delle residenze per imprenditori che decidono di fare impresa sul Titano occupando forza lavoro interna: “Fino ad oggi i parametri di accesso alle residenze molto alti o derivati da scelte discrezionali”. L’intenzione attuale del governo e’ di individuare settori specifici ritenuti strategici per lo sviluppo: “Prevederemo la residenza a imprenditori- spiega- purche’ si assuma personale in territorio”. Il percorso pero’ e’ solo agli inizi e sara’ strutturato con la riforma della legge delle licenze. Zafferani torna poi sulle critiche dei sindacati rivolte all’aumento del costo del lavoro per i frontalieri, la cosi’ detta “Tassa etnica” da cui prende le distanze. “Si crea incentivo che si configura come aliquota a spesa di imprese e non lavoratori, come lo era la tassa tecnica ed e’ una misura di politica economica, per combattere la disoccupazione interna”. Le aliquote del costo del lavoro- nel progetto di legge a 1,5% per gli interni, di 7,5% per i frontalieri- saranno comunque “oggetto di confronto nell’iter e nel dibattito consigliare”, assicura. Infine, anche Franco Santi, segretario di Stato per la Sanita’, annuncia la presentazione in prima lettura nel prossimo Consiglio di un progetto di legge: “Riguarda le norme su responsabilita’ medica, tutela legale e materia di prevenzione e gestione del rischio connesso alle prestazioni sanitarie”. È in definitiva “un progetto che vuole allineare la nostra normativa ad altri Paesi, non ultimo la vicina Italia- spiega- ma anche proporre una soluzione funzionale e concreta alla problematica della cosi’ detta medicina difensiva”. Dire.it