San Marino. FSGC. Safety & Security: Raschi, Simoncini e Gatti a Budapest per la Conferenza UEFA

Con il videomessaggio di saluto del Presidente della UEFA Aleksandr ?eferin e con il benvenuto di Giorgio Marchetti rivolto dal palco ai partecipanti si è aperta l’annuale conferenza UEFA di settembre dedicata alla Safety & Security, in particolare per organizzare e preparare la League Phase delle tre competizioni continentali per club. Hanno rappresentato la Federcalcio di San Marino Michele Raschi e Giulio Simoncini (Dipartimento Organizzazione e Competizioni) ed il Capitano Gabriele Gatti per il Corpo della Gendarmeria. 

Durante i lavori del pomeriggio del 2 settembre si sono trattati diversi argomenti, tra cui emerge in maniera fondamentale l’unione del Service alle già note Safety e Security. Service inteso come metodo di accoglienza dei supporters sia locali che ospiti, capacità di gestire e coordinare un’intera comunità che vive direttamente pro e contro di una partita di calcio giocata in uno stadio – spesso e volentieri – incastonato nei quartieri e nelle aree residenziali di tutta Europa. Fan Village, trasporti, determinazione del percorso del tifoso da quando lascia casa propria o arriva in aeroporto fino al suo rientro. La compartecipazione di più attori è fondamentale e quindi l’aiuto passa anche dai residenti, dai commercianti, dai volontari che possono a vario titolo sostenere l’importante lavoro di squadra per garantire che ci siano meno incidenti e disagi possibili. 

Dal palco sono intervenute diverse voci che hanno dato il proprio contributo professionale nello sviluppare le tematiche affrontate, su tutte si segnalano gli interventi del ricercatore Fergus Neville (University of St. Andrews Business School) e del sindaco di Alkmaar Anja Schouten (Paesi Bassi). Il primo ha condiviso una panoramica sui rischi e sulle modalità di contrasto e prevenzione dei comportamenti violenti dei singoli quando si ritrovano in un gruppo di facinorosi, situazione particolare in cui anche le forze dell’ordine, a titolo di esempio, diventano un bersaglio. La seconda, invece, ha portato l’esempio della sua città, nota per la squadra AZ Alkmaar, la quale oltre a ottenere diversi risultati sportivi è anche famosa per gli incidenti e i gravi disagi arrecati dai tifosi durante partite di calcio sia in casa che in trasferta. Il caso studio di Alkmaar propone un modello di accoglienza del tifoso che rende partecipe l’intera comunità con un piano dettagliato di come, dove e quando portare i supporters da casa propria o dall’aeroporto o stazione di arrivo allo stadio e rientro nella maniera più ordinata e sicura possibile per tutti. 

Nella fase conclusiva si è aperto il confronto sull’esclusione dei tifosi dagli stadi, con anche l’intervento di William Mcauliffe dell’ufficio Disciplinary di UEFA che ha dettagliato gli strumenti con cui si disincentivano o puniscono in maniera graduale i comportamenti scorretti o illegali compiuti dai tifosi all’interno degli stadi di tutta Europa. Rimane certo che impedire ad un tifoso di entrare in uno stadio dove gioca la propria squadra del cuore rimane l’ultima opzione, come anche il divieto imposto di tanto in tanto dalle autorità di viaggiare e partecipare alle trasferte. Si sta lavorando sull’argomento e i singoli Paesi hanno ognuno le proprie dinamiche e normative: l’obiettivo comune rimane unire le procedure per favorire lo sviluppo di un sistema che permetta agli eventi calcistici internazionali di svolgersi in ambienti sicuri, protetti e sereni.

FSGC | Ufficio Stampa