San Marino. Fusione dei comuni nella provincia di Rimini. San Leo andrebbe con Verucchio

frana san leoDA 26 COMUNI la provincia di Rimini potrebbe scendere fino a 14. La riorganizzazione territoriale è ancora tutta in divenire, ma in questi tempi di crisi e di tagli, le piccole amministrazioni stanno iniziando a valutare la possibilità di fondersi insieme, come è già avvenuto per Poggio Torriana. Qualche giorno fa si era espresso a riguardo anche il presidente provinciale Stefano Vitali: «La strada da seguire è questa. La sopravvivenza dei piccoli Comuni, alle prese con i tagli e l’aumento di servizi, la si garantisce con le fusioni, non difendendo il proprio campanile». In Valconca le cose sembrano già essere a buon punto. Nei prossimi anni il territorio potrebbe davvero compiere metamorfosi importanti. Negli undici comuni presenti si stanno già costituendo comitati e i primi cittadini lavorano sodo. Le possibili fusioni al momento sembrano essere tre: Morciano con Gemmano e San Clemente, in attesa che Montefiore cambi idea, Monte Colombo con Montescudo, anche qui in attesa di un possibile via libera anche per l’aggregazione di Coriano, e la fusione di Saludecio (nella foto in alto il sindaco Dilvo Polidori) con Montegridolfo e Mondaino alla luce del cambio al vertice dell’amministrazione saludecese. I piccoli comunelli costituirebbero così tre nuovi Comuni rispettivamente di 16mila, 5.500 e 6mila abitanti. 
IN VALMARECCHIA tutto è ancora fermo. Al momento i primi cittadini si concentrano sull’Unione e sull’annessione di servizi. Ma le possibili fusioni potrebbero essere tre: Pennabilli con Casteldelci e Sant’Agata Feltria per un nuovo ente di montagna, Novafeltria con Maiolo e Talamello, mentre la terza fusione sarebbe San Leo con Verucchio. «Al momento ci fermiamo qui» dice il sindaco di Pennabilli, Lorenzo Valenti. Fa eco da Casteldelci, Luigi Cappella: «Non ne abbiamo ancora parlato. E’ giusto non lasciare isolati i piccoli comuni, ma la scelta al momento sarebbe spregiudicata. In Europa esistono comuni ben più piccoli dei nostri. E poi devono essere i cittadini a volerlo». Più possibilista Mauro Guerra da San Leo: «Il tema della fusione va affrontato con la massima chiarezza. Si tratterebbe di un percorso da approfondire in tutti i suoi aspetti: da quello organizzativo a quello economico. E soprattutto deve essere un percorso condiviso con i cittadini». (…) Il resto del Carlino