Settembre indimenticabile per Davide Forcellini. L’ingegnere sammarinese, in queste settimane, non solo ha tenuto, al dipartimento di Ingegneria Civile della Nebraska University, un seminario sulla valutazione e la protezione di strutture sottoposte a carichi dinamici ma ha anche ricevuto un importante premio in Scozia per il miglior contributo sullo studio dei fenomeni di liquefazione, oltre ad aver portato avanti altri progetti con alcune universita? italiane, come quello con l’ateneo di Firenze sulla protezione antisismica del David di Michelangelo e la sperimentazione di misure velocimetriche di vibrazioni ambientali sulle strutture esistenti.
Forcellini, sul nostro giornale, ci racconta per filo e per segno tutte queste esperienze. Davide, come e? andato il seminario che ha tenuto all’Universita? del Nebraska e quali temi ha affrontato?
“L’ultima mia avventura statunitense mi ha portato davvero tantissime soddisfazioni. Si e? parlato e discusso della valutazione e della protezione sismica di strutture, in particolare i ponti e il patrimonio culturale. E? frutto della mia tesi di dottorato sulla gestione del rischio sismico sulle infrastrutture viarie. Si tratta di un innovativo strumento che consente di prendere decisioni per il ripristino dei ponti dopo un terremoto o per definire una scala di priorita? per gli interventi di adeguamento antisismico. Di fatto uno strumento fondamentale per le Protezioni civili, sviluppato a partire dalla formulazione del premio Nobel per l’economia nel 1975, Leonid Kantorovich, e appunto applicato adesso alla protezione sismica dei ponti. Lo studio che ho presentato e? stato svolto grazie ai dati che mi sono stati forniti dal Caltrans (California department of transportation, ndr), l’equivalente delle Autostrade italiane. L’universita? del Nebraska si e? detta interessata allo studio e spero che qualcosa di in- teressante nasca su questo fronte”.
Come ha avuto inizio la collaborazione con quest’altro ateneo statunitense?
“Questa nuova collaborazione e? nata a seguito del mio interesse, a nome dell’Universita? di San Marino, per l’avvicinamento dei due atenei, al fine di stabilire una convenzione che permetta lo scambio di studenti e ricercatori. Durante la mia visita, ho avuto modo di incontrare il rettore dell’Universita? e abbiamo avviato un dialogo oltre ad aver ricevuto delle richieste ben chiare che spero l’Universita? sammarinese sapra? cogliere e sviluppare. Oltre all’avvio di questo dialogo, dall’esperienza statunitense torno a casa con una convenzione che, invece, ho avuto il piacere di firmare a nome della Universita? di San Marino con la prestigiosa Universita? della California di San Diego, con la quale collaboro da 9 anni. Sono orgoglioso di poter dare la possibilita? ai nostri stu- denti, alcuni dei quali veramente bravi e preparati, di fare un’espe- rienza all’estero secondo me indi- menticabile dal punto di vista pro- fessionale e privato. Con queste convenzioni, si dara? la possibilita? anche agli studenti delle universita? straniere di venire a San Marino”.
Quali studi sta invece portando avanti in Italia?
“Ho recentemente avviato uno studio con L’Eucentre di Pavia, l’istituto numero uno di ingegneria sismica italiana ma purtroppo non abbiamo avuto la possibilita? di accedere ai database di Autostrade. Una parte del seminario tenutosi all’Universita? del Nebraska riguardava inoltre la salvaguardia del David di Michelangelo, progetto su cui sto lavorando insieme ai colleghi dell’Universita? di Firenze. A tal proposito sono finalmente pronti i risultati del primo studio per valutare le caratteristiche fondamentali del David e il suo comportamento che saranno rese note nel capoluogo toscano il prossimo 1° ottobre”.
E a San Marino?
“Mi sono attivando, insieme alla collega Karen Venturini di San Marino e i colleghi di San Diego, per un bellissimo studio riguardante la vulnerabilita? sismica degli edifici monumentali di San Marino. Attualmente il progetto e? patrocinato dalle segreterie al Territorio e all’Istruzione e Cultura e dalla Commissione nazionale sammarinese per l’Unesco. Stiamo ancora aspettando la risposta dell’Universita? di San Marino in merito alla fattibilita? del progetto”.
Se non sbaglio, ha anche ricevuto di recente un importante riconoscimento all’estero…
“Si?, mi hanno assegnato un premio per il miglior contributo all’interno della sezione ‘Ingegneria sismica e liquefazione”. Un mio articolo e? stato infatti ritenuto il migliore durante la Conferenza di ingegneria geotecnica per le infrastrutture e lo sviluppo, tenutasi ad Edimburgo dal 13 al 17 settembre scorsi. Si tratta di un lavoro che ho avuto il piacere di condividere con i professori dell’Universita? di Bologna, professori che sono stati miei docenti e che mi hanno contattato per iniziare questa interessante collaborazione, proprio su un argomento che ho studiato e sviluppato durante la mia esperienza a San Diego”.
E cosa riguarda di preciso l’articolo?
“L’articolo riguarda lo studio dei fenomeni di liquefazione che sono avvenuti a seguito del terremoto in Emilia. Applicare quello che ho studiato negli Stati Uniti e trovare i miei ‘vecchi’ professori cosi? interessati a quello che ho imparato a San Diego mi da? una grande carica. Avere la grande fortuna di poter scegliere le persone con cui lavorare e? davvero una bella cosa e da qualche anno ho imparato a scegliere prima in base alla persona, poi in base ai contenuti. Perche? la stima personale deve essere la base di qualsiasi collaborazione”.
Andrea Lattanzi