Una indagine che inchioda alle proprie responsabilita? un intero Paese. Nero su bianco i giudici parlano di “soffocante assistenza alle imprese prestata dai vari boiardi (ovvero le alte sfere politico-istituzionali con in mano le leve del potere)” che ha “prodotto l’effetto di aggravare il deficit di legalita? e, conseguentemente, le possibilita? di sviluppare una economia sana e trasparente.
Ad essere favorito con autorizzazioni o licenze – riportano le carte giudiziarie – non era il progetto industriale meritevole, bensi? la disponibilita? dei singoli imprenditori o professionisti a pagare tangenti alla politica”. E ancora: “Una volta fiaccata ogni velleita? di creazione trasparente dell’attivita? di impresa – continuano i giudici – molti imprenditori hanno preferito negoziare favori con la classe politica, accettando di fatto che le loro sorti dipendessero dalla compiacenza del potente di turno”.
Industriali e professionisti, anch’essi piegati “alle ragioni del portafoglio” e risucchiati da un sistema corruttivo che ha coinvolto “sia partiti di maggioranza, sia di opposizione seppur in minor misura”. Una dinamica “di reciproco arricchimento illecito – spiegano dal Tribunale – agevolato da chi come Gabriele Gatti, forte delle sue entrature e dell’indiscussa centralita? politica, era in grado da solo di fiutare tangenti e di smistarle ai suoi fiancheggiatori”. A proposito di Gatti e? l’ultimo dei big della politica finito agli arresti. Al re leone – ai Cappuccini dallo scorso 17 ottobre – viene contestata l’associazione per delinquere e il riciclaggio.
La difesa, rappresentata dagli avvocati Paride Bugli e Filippo Cocco, si e? mossa in due direzioni. Contestando la prima ordinanza – quella dello scorso mese – affidandosi prima al giudizio del dottor Ferroni, poi a quello del dottor Emiliani, in terza istanza. In attesa che venga fissata l’udienza davanti a Emiliani, gli stessi difensori hanno poi proposto una nuova, diversa istanza, questa volta direttamente ai giudici inquirenti, per richiedere se dopo un mese di prigionia, sussistano ancora le esigenze cautelari. Il primo provvedimento in parole povere contesta l’atto iniziale col quale e? stata disposta la carcerazione di Gatti. Il secondo invece chiede in sostanza se alla luce della collaborazione fornita e del tempo trascorso, si possa passare agli arresti domiciliari. Rispetto alla prima richiesta, il dottor Emiliani deve fissare l’udienza in terza istanza. Per quanto riguarda la seconda invece, i magistrati inquirenti in questi giorni hanno risposto e disposto il “non luogo a provvedere” sull’istanza della difesa, perche? la ritengono una duplicazione della richiesta fatta pervenire a Emiliani.
Questo il commento dell’avvocato Filippo Cocco del foro di Rimini: “Rispetto l’opinione dei commissari, ma personalmente penso che sia un atto tecnicamente abnorme quello di decidere di non rispondere ad una istanza volta a chiedere ai commissari se ritengano o meno che dopo un mese dalla applicazione della custodia cautelare vi siano ancora i presupposti per il mantenimento della medesima misura o sia invece possibile la modifica o la revoca”.
Che cosa succedera? ora?
“Impugneremo questa decisione in sede di legittimita?, visto che nel merito i magistrati hanno deciso di non entrare. Si tratta di un ricorso non particolarmente complesso dal punto di vista tecnico e lo presenteremo dunque gia? lunedi?. Per quanto attiene agli altri aspetti che lei mi chiede, vi potremo rispondere dalla prossima settimana; dopo avere presentato questo ricorso non ci sottrarremo piu? alle domande dei cronisti, tenendo conto che ogni tentativo da parte nostra di tenere questo processo all’interno del Tribunale e? ampiamente disatteso dal fatto che la stampa dispone dei provvedimenti giudiziari, anche se poi mi faccia dire che ne pubblica solo una parte”.
L’avvocato Filippo Cocco e? visibilmente infastidito. Resta il fatto che lo stesso giudice per le appellazioni penali Ferroni ha messo nero su bianco come sussista un “inquinamento probatorio (da parte del prevenuto) consistente nel condizionare i giudici in modo che questi non siano piu? sereni e autonomi nel loro giudizio”.
Resta inoltre da capire se Gatti stia collaborando o meno.
Domanda che abbiamo girato allo stesso avv. Cocco: “Il dottor Gabriele Gatti ha fornito e fornira? sempre, se richiestogli, ampia disponibilita? per chiarire le vicende che gli vengono contestate. Ovviamente tale disponibilita? non deve essere confusa con l’ammissione degli addebiti a lui rivolti”. Dello stesso tenore il pensiero dell’altro difensore, il sammarinese Paride Bugli: “Ci aspettavamo dai magistrati una risposta piu? compiuta. Prendiamo atto comunque del provvedimento”.