Ecco la quinta tranche delle dichiarazioni spontanee dell’ex Segretario di Stato Gabriele Gatti nell’udienza di questa mattina, per il ricorso di terza istanza alla custodia cautelare, celebrata al Tribunale unico e commissariale della Repubblica di San Marino dei Tavolucci. Ecco quanto ha dichiarato (quinta parte):
”I reati sono altri che sono stati contestati e non sono la calunnia nei confronti del tribunale o il tentativo di ledere l’autonomia del tribunale. Qui si inventa l’inquinamento probatorio attraverso delle azioni che possono togliere la serenità ai giudici. Io non sono un uomo di diritto, ma mi sembra una cosa inverosimile; uno al limite la può pensare, ma la va a scrivere? In una sentenza va a scrivere una cosa di questo tipo? Che se passiamo il confine ed andiamo a Strasburgo non so cosa penseranno di noi di fronte a queste cose.
E’ evidente – continua Gatti – che non sono questi i motivi per i quali sono in carcere. Non so perchè, però ci si aspetta da me che confessi delle colpe che io non ho commesso per dare corpo ad un futuro processo? Non posso pensare ad una cosa di questo tipo perchè sarebbe fuori da ogni norma, da ogni logica.
Non penso che questo sia previsto. Allora potremmo prevedere anche la tortura per farlo parlare. Li vediamo in film queste cose, ma non pensavo che si arrivasse a tanto nella realtà.
Una pressione psicologica e fisica nel carcere affinchè possano cadere le mie difese ed ad un certo io dica: vabbè tutto quello che è stato scritto su di me è vero. Ma non potrei nemmeno dirlo perchè come posso poi giustificare che tutte quelle cose non le ho fatte? ”(…)
FINE QUINTA PARTE