Ecco la sesta tranche delle dichiarazioni spontanee dell’ex Segretario di Stato Gabriele Gatti nell’udienza di questa mattina, per il ricorso di terza istanza alla custodia cautelare, celebrata al Tribunale unico e commissariale della Repubblica di San Marino dei Tavolucci. Ecco quanto ha dichiarato (sesta parte):
”Una pressione psicologica e fisica nel carcere affinché possano cadere le mie difese ed ad un certo io dica: va bè tutto quello che è stato scritto su di me è vero. Ma non potrei nemmeno dirlo perchè come posso poi giustificare che tutte quelle cose non le ho fatte? Perchè dovrei avere delle ricchezze enormi sparse il mondo.
Vorrei portare a conoscenza che ho dato al giudice inquirente e messo per iscritto, la disponibilità – nel caso ci fosse un paese nel mondo che non rispondesse alla rogatoria – ad autorizzare indagini e risposte su di me. Quindi questo l’ho messo per iscritto. Quello che ho è quello che appare in chiaro in questa polizia assicurativa.
Chiedo di essere giudicato per quello che ho fatto, senza coercizioni, nel rispetto delle leggi e delle procedure dei diritti di qualsiasi cittadino. Io non sono il Segretario Gatti, che qualunque cosa si dica su di lui è giusta perchè lui ha il potere, ma sono il cittadino Gabriele Gatti che non ha incarichi e credo di non avere più potere, probabilmente non avrò nemmeno più amici (si commuove ndr) ma devo essere giudicato per quello che ho fatto non per quello che si presume possa fare.
Quello che sta avvenendo con il carcere preventivo assurdo ed immotivato, crea inquietanti interrogativi sul perchè accade tutto questo. Se dovesse risultare che ho commesso dei reati è giusto che paghi e paghi duramente, anche per il ruolo che ho avuto, ma con un processo regolare basato sul diritto e sul rispetto delle procedure e delle norme e non condizionato da limitazioni o opportunità e soprattutto non è accettabile l’atteggiamento arrogante di chi nemmeno risponde ai quesiti su questa carcerazione.
Questo arresto ha segnato e segnerà per sempre la mia vita. Nemmeno una piena e futura piena assoluzione potrà mai cancellare ciò che è avvenuto; dal 17 ottobre la mia vita, la mia persona, le mie amicizie hanno avuto un colpo definitivo e mortale.
E’ incredibile chi è stato artefice di tutto ciò non abbia nemmeno avuto (si commuove ancora ndr) nemmeno il buon senso di spiegarmi il perchè di questo provvedimento e soprattutto come il giudice delle appellazioni e procuratore del fisco sembra non abbiano nemmeno letto quello che hanno scritto e con poche righe e immotivate hanno liquidato con tranquillità l’argomento.
Questo arresto e le affermazioni del Commissario del 16 Ottobre, permettetemelo, hanno riscritto una pagina di storia di questo paese. Questo è comprensibile per chi fa politica, per ogni cittadino, per chiunque, ma credo che non competa al Tribunale scrivere delle pagine di storia.
Signor Giudice per rispetto alla sua persona, all’Istituzione che rappresenta, alle istituzioni tutte del Tribunale ho cercato di usare toni pacati ed espressioni rispettose e moderate. Le assicuro che non è stato facile, come non è stato facile vivere in silenzio questa assurda ingiustizia. Nonostante tutto devo credere che alla fine la giustizia e la verità debbano avere il sopravvento.”