San Marino. One Gallery Outlet prossimo alla chiusura se non ci sarà l’accordo con la proprietà dei locali

Riunita questa mattina la Direzione dell’One Gallery Outlet per decidere che azioni intraprendere relativamente alla definizione della causa civile, con richiesta di risarcimento di 10 milioni di euro, promossa contro la Angie Spa, quasi interamente detenuta dai Colombini.
La causa civile con la corposa richiesta di risarcimento danni è dovuta al fatto che sin dall’inizio dell’esperienza sammarinese della società di Jarno Trulli è stato sottoscritto un contratto di affitto senza l’abitabilità dei locali, anche se questa è stata rilasciata nel gennaio 2017.
Ora con lo sciopero dei dipendenti, organizzato dal sindacato, dopo solo 13 giorni di ritardo nel pagare gli stipendi di gennaio la situazione sembra essere davvero precipitata.
La società One Gallery Outlet, come da sua dichiarazione di fine gennaio, non ha nessun ritardo o morosità per contributi previdenziali e di imposta monofase nei confronti dello Stato sammarinese e sino ad ora, per mesi, ha provveduto a pagare gli stipendi dei dipendenti, i fornitori e i professionisti quasi tutti sammarinesi. E’ anche vero che non sono stati pagati dei fornitori, e con loro è stato aperto un contenzioso, in quanto hanno contestato l’importo richiesto difforme al preventivo o ritenuto di importo troppo elevato.
Indiscrezioni dicono che si è prossimi alla messa in liquidazione della società One Gallery Outlet e quindi alla chiusura immediata del centro commerciale qualora non si trovi, entro giovedì prossimo, un accordo transattivo con la proprietà, Angie Spa, con la stesura di un nuovo contratto di affitto. 
Qualora non si riesca a trovare questo accordo – dicono i bene informati – la Direzione oltre a chiudere il centro con la messa in liquidazione della società provvederà a depositare presso il Tribunale di San Marino diverse denunce penali contro politici, professionisti ed uffici che secondo loro hanno organizzato la ”trappola”.
Ovviamente tutti i 67 dipendenti perderanno il lavoro e ritorneranno ad essere disoccupati.