Fine corsa per cinque referendum su sette: il Collegio dei Garanti della costituzionalità delle norme ha emesso ieri le sentenze sul destino dei sette quesiti referendari le cui firme erano state depositate nel mese di aprile scorso.
Il parere è stato favorevole per il quesito sul doppio quorum per i referendum e per fissare un limite alle retribuzioni nella Pa. Contrario invece per gli altri quesiti, tra cui quello sul finanziamento ai partiti e sulla preferenza unica.
Il coordinatore dei comitati referendari, Erik Casali, contattato da Dire, sostiene di restare in attesa di leggere sentenze e motivazioni. In particolare, rispetto al referendum in favore della preferenza unica, “trovo incomprensibile – lamenta – che non sia stato ritenuto ammissibile, visto che altre due volte era stato accolto in precedenza”. In via informale, gli è stato comunicato che non sia stato ammesso “perché non viene specificato in quale contesto vada usata la preferenza unica”, spiega.
“Ma fa ridere – manda a dire – in quale contesto se non nelle elezioni politiche e amministrative i sammarinesi possono esprimere preferenze di voto?”. Proprio su questo quesito i promotori referendari contavano molto per contrastare il fenomeno delle cordate durante le elezioni per il Consiglio Grande e Generale. La Serenissima