La beffa ed il danno, osiamo dire.
Dopo tutta la fatica fatta per raccogliere oltre 560 firme i Comitati promotori dei due referendum su stipendi (che chiede un tetto massimo di 100.000 euro agli stipendi statali e parastali) e quorum (che chiede di abolire il doppio quorum referendario) si sono visti contestare la validità delle firme raccolte.
In sostanza dalle anticipazioni che trapelano sembrano esserci errori puerili di forma a detta dei promotori, come il non aver messo la residenza affianco ad ogni firma – ma posta sul retro – anche se questa era stata controllata da un pubblico ufficiale, come poteva essere un notaio o un componente di una giunta di castello.
Immaginiamo lo sconforto dei comitati e l’arrabbiatura della popolazione che si è vista togliere con un colpo di spugna, degno di una mente machiavellica, la possibilità di manifestare la propria volontà democratica.
Proprio questi fatti possono fungere da prodromi a contestazioni molto forti.
Quando la democrazia diretta non può essere espressa per cavilli, come sembrano essere quelli riscontrati dai Garanti, ci si può aspettare di tutto. Viene meno nella popolazione il senso di giustizia.
Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com