Il mito dello scampo di Garibaldi a San Marino il 31 luglio 1849 è bello, ma penso sia giusto conoscere come sono andate le cose realmente attingendo alle Memorie di Emilia Belzoppi, figlia del Reggente avv. Domenico Maria Belzoppi.
” La notte del 29, venne dal babbo che era Reggente, un ufficiale mandato da Garibaldi, a chiedere il permesso di attraversare il nostro territorio, unica via più breve per giungere al mare.”
“ Babbo scrisse al Generale, esortandolo a desistere da questo divisamento per la sicurezza della Repubblica.”
Il giorno dopo fu introdotto dal Reggente il sacerdote Ugo Bassi che ” espresse il miserando stato dell’intera legione, bisognosa di pane e di riposo, esposta ad una inutile carneficina. Babbo si commosse fino alle lacrime, e lo congedò assicurandolo che avrebbe mandato viveri e soccorsi al confino.”
Dopo l’ultimo scontro con gli austriaci sul monte Tassona, avvenuto il 30 luglio all’alba, ” ricordo averli veduti arrivare alla spicciolata laceri e spauriti da far pietà! Era veramente un crepacuore vedere tanta povera gioventù, fiori di giovani gagliardi e valorosi, ridotti in quello! “
Babbo era in città, in seduta permanente, e mandava notizie sue a mezzo di qualche militare. Quietate alquanto le cose, sentimmo dalla sua bocca i seguenti particolari. Il Generale Garibaldi si presentò a me, sempre vestito della sua camicia rossa, ed eran con esso vari ufficiali del suo Stato Maggiore: dal suo volto in apparenza calmo, traspariva l’interna lotta e il coraggio dell’animo; senza scendere di sella mi disse: ” Cittadino Presidente!- vengo a voi come rifugiato, accoglietemi come tale: i miei soldati sono affranti: qui deporranno le armi e qui cesserà la guerra dell’Indipendenza Italiana. A voi non dispiaccia interporvi presso il nemico per la salvezza di coloro che mi hanno seguito! “
” Ben venga il rifugiato -rispose commosso il povero babbo- Appresteremo le razioni ai vostri soldati, ospiteremo i vostri feriti. Accetto di cuore l’incarico che mi affidate; mi è grato compiere un ufficio generoso: Generale, me lo dovete rendere il contraccambio: dovete risparmiare a questa Repubblica i disastri della guerra.”
” Strinse affettuosamente la mano al babbo, e lo ringraziò.”
Pietro Franciosi ha scritto che il Capitano Reggente Domenico Maria Belzoppi, ” si mostrò molto destro, tanto che seppe salvare l’Eroe perseguitato e la piccola Repubblica minacciata.”
Emilio Della Balda