Confusione, incertezze, strumentalizzazioni a gogò. Ovvero: tutto quello che di cui non c’è bisogno in un frangente così delicato com’è quello della crisi energetica. Non staremo a ripetere tutto quello che si è detto, chi l’ha detto, e le ragioni che sottendono i vari stop and go, ma vorremmo solo proporre qualche altro ragionamento.
Infatti, c’è tanta preoccupazione per l’aumento delle bollette, ma nessuno ha fatto cenno ai possibili aumenti che sono strettamente connessi al costo delle energie: la tassa sui rifiuti è associata in percentuale alla bolletta della luce (che aumenterà probabilmente anche più del gas) e la tassa ambientale (quella sugli scarichi fognari) è associata alla bolletta dell’acqua. La quale sta aumentando in maniera progressiva dalla scorsa estate e della quale nessuno parla.
La riflessione di base è che il maggior costo delle energie non dovrebbe implicare la maggiorazione di altri costi perché comunque una famiglia produrrà più o meno gli stessi rifiuti e scaricherà più o meno la stessa quantità di acque reflue. Purtroppo, se non cambia la formulazione della bolletta, si vedranno aumentare anche le altre voci.
Obiezione, dirà qualcuno, comunque sono aumentati i costi dei servizi, dei trasporti, eccetera, eccetera, anche per la stessa AASS. Quindi anche queste voci dovranno registrare un aumento a carico degli utenti.
Giusto, ma bisognerà andare a vedere un po’ tutto e non lasciarsi travolgere dall’ondata emozionale che ormai riveste l’intera questione.
Un’altra riflessione viene dal fatto che sono state espresse milioni di critiche al fatto che AASS stia tentando di fare quadrare il suo bilancio. A nostro parere è doveroso che un’azienda parastatale punti ad un sano e corretto bilancio. Guai se non fosse così. Il problema sta in una situazione generale che è stata lasciata incancrenire per un trentennio.
Sappiamo tutti che le uniche voci in attivo del bilancio AASS sono sempre state quelle energetiche. C’era talmente tanto avanzo, che nessuno faceva caso al deficit degli altri settori. Sempre in negativo sono stati: la funivia, il trasporto pubblico, il macello, la raccolta dei rifiuti. Se è sconveniente per uno Stato non aver messo mano, corretto gli errori, innovato alcuni settori di sua pertinenza e di rilevanza sociale; è davvero scandaloso che a tutt’oggi non sia stata risolta la questione dei rifiuti solidi urbani dopo che se n’è parlato per anni, che sono state rilevate le carenze organizzative, le spese esagerate, il carico ambientale e compagnia cantante. Senza nulla dire dei rifiuti speciali (da quelli ospedalieri a quelli aziendali) dei quali non si parla mai. Sembra quasi impossibile che ormai qualsiasi Comune sia perfettamente attrezzato nella gestione differenziata dei rifiuti e magari ci guadagni anche, mentre sul Titano siamo ancora nella nebbia più assoluta.
La crisi energetica è come sale su vecchie ferite, ma si continua a parlare solo di gas.
L’altra riflessione che vorremmo proporre riguarda la politica, che ha affrontato la situazione in maniera del tutto inadeguata: prima, non facendo nulla quando le quotazioni del gas superavano i 350 euro al MWh; poi intervenendo quando il prezzo del gas è calato precipitosamente intorno ai 100 euro. Le bollette italiane di ottobre hanno un forte calo. Poi non si sa, magari cresceranno di nuovo, nel frattempo la politica ha modo di intervenire.
Ascoltando i lavori della commissione durante l’audizione AASS, si è avuta l’impressione che la DC (partito di maggioranza relativa) sia molto debole. Una fragilità che alla fine frena anche le altri parti della coalizione. Così tutto il governo rimane al palo. Le opposizioni fanno il loro mestiere, urlando contro il governo e spolverando il meglio del populismo che non risolve niente, ma colpisce l’immaginazione della gente.
Ora la situazione è stata ripresa in mano dall’Autorità per l’energia, che ha rivendicato il suo ruolo e la sua competenza, anche bacchettando quelli che si erano un po’ troppo allargati nelle loro dichiarazioni. Come andrà a finire? Non si sa. Si può ipotizzare che gli aumenti ci saranno, ma l’auspicio di tutti è che ci sia una profonda revisione delle bollette, che ci sia un equilibrio economico per lo Stato e per i cittadini, che ci sia quella dinamicità di scelte e di decisioni che consenta di cogliere le opportunità e non di rimanere ancorati a vecchi schemi e a privilegi, che ormai non esistono più. E in più, che si provveda ad una cura drastica per il trasporto pubblico, per la funivia, per il macello e, in particolare, per lo gestione e lo smaltimento dei rifiuti urbani.
a/f