San Marino. Gas: l’AASS ha “piazzato” una rischiosa scommessa mettendo in gioco stabilità economica del Paese e benessere delle famiglie … di Enrico Lazzari

Perchè lo scorso 2 febbraio, con il prezzo all’ingrosso del mercato italiano a 0,624 euro al metro cubo e il prezzo all’ingrosso europeo a a circa 0,55 euro al metro cubo, l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi ha ceduto con delibera n.36 “le coperture per le forniture di gas naturale per il periodo 2023-2027 alla Società Enel Global Trading spa sulla base del contratto” in essere che garantiva alla Repubblica di San Marino, per i suoi consumi interni, il prezzo fisso del gas a 0,47 euro al metro cubo?

Certo, in quella data il trend, la tendenza del prezzo, era al ribasso, perdipiù – almeno sul breve termine- consolidato. Gli analisti AASS, forse, da quel 2 febbraio al 2027 hanno previsto un prezzo medio all’ingrosso del gas inferiore a 0,47 euro al metro cubo? E’ l’unica spiegazione logica.

Se questa previsione si dovesse rivelare azzeccata, la mossa permetterebbe all’Azienda di risparmiare nell’acquisto del gas rispetto al prezzo fisso del contratto ISDA che è stato ormai ceduto. E, di riflesso, il costo della materia prima energetica nelle bollette dei sammarinesi sarebbe più basso. Ma quasi nessuno, fra i grandi analisti internazionali, è convinto che il forte calo del prezzo del gas sui mercati italiano (indice PSV) ed europeo (Indice TTF) che si registra oggi e che dovrebbe confermarsi anche nei prossimi mesi primaverili, sia destinato a superare l’estate.

Ogni previsione in materia, comunque, è oggi quanto mai azzardata e ogni decisione assunta, ogni investimento sulla materia energia è al momento una vera e propria scommessa. Ma, mi chiedo, può una azienda autonoma che fornisce in esclusiva un bene essenziale alla cittadinanza piazzare una scommessa puntando su di essa il benessere dei cittadini e la solidità del sistema economico del Paese?Ovvio, le scommesse si possono anche vincere… Ma cosa direste se domani l’Iss investisse i soldi delle vostre future pensioni sul segno X di Inter-Benfica di Coppa dei Campioni?

Cedendo il contratto con Enel Global Trading. l’Aass ha fatto esattamente questo. Certo, anche scegliendo di confermalo pur avendo la possibilità di recederlo senza dover corrispondere penali sarebbe stata una scommessa. Ma in quest’ultimo caso il rischio, anche sbagliando il pronostico, sarebbe stato limitato.

Cerchiamo di capire, prima di andare oltre nel ragionamento di oggi, come funzionerà e come funzionava, per AASS e quindi per i sammarinesi, il mercato del gas.

Fino al 31 marzo, ovvero venerdì prossimo, l’andamento del mercato all’ingrosso del gas non influirà sulle bollette sammarinesi, visto che il fornitore biancazzurro lo pagava 0,47 euro al metro cubo per 6 anni, a prescindere dal prezzo reale del momento.

Dal primo aprile, invece, il prezzo che il fornitore applicherà ad ogni metro cubo di gas ceduto all’Azienda dei Servizi sarà direttamente proporzionale a quello di mercato più il guadagno dell’AASS. Ciò significa, in parole povere, che potrebbe essere più basso o più alto di 0,47 euro al metro cubo che era quanto fissato fino al 2027 dal contratto ISDA.

Ma quanto era, ieri, il prezzo di mercato all’ingrosso secondo l’indice PSV (mercato italiano del gas) e secondo l’indice TTF (mercato europeo)? Alla chiusura della giornata il TTF si attestava poco sotto 0,41 euro al metro cubo.

Relativamente al PSV (essendo calcolato sulla media dell’intero mese solare) l’ultimo dato ufficiale è quello del febbraio scorso, che si attestava a 0,608 euro al metro cubo.

In questo marzo 2023 non esiste ancora un dato ufficiale, ma considerando che la media del mese del TTF è poco sopra 0,41€/mc, che necessariamente influenza anche il mercato italiano, verosimilmente il Psv di questo marzo 2023 dovrebbe attestarsi fra 0,44 e 0,45 euro al metro cubo. Comunque ad un prezzo leggermente inferiore rispetto lo 0,47 fissato dal contratto venduto non si sa a chi.

Quindi, è stato saggio rescindere quel contratto? No… Perchè un saggio amministratore, un “buon padre di famiglia”, non prende così delicate decisioni valutandone gli effetti sul breve termine.

Specie oggi, in un momento di grandi tensioni geopolitiche, con una guerra in corso nel centro dell’Europa e che coinvolge quello che era il massimo fornitore di gas del continente europeo.

Specie in un momento come questo, quando il mercato energetico appare estremamente instabile e imprevedibile. E specie, infine, quando un po’ tutti gli analisti di realtà autorevoli prevedono una nuova impennata dei prezzi dall’estate, quando la richiesta -trainata dalla ripresa economica asiatica- tornerà ad impennarsi e le ultime forniture di gas russo verso l’Europa potrebbero essere cessate del tutto.

Già nel prossimo mese di novembre, così, il gas appare destinato a schizzare verso prezzi insostenibili. Non fino quei quasi 2,5 euro a metro cubo dell’agosto 2022, ma -sempre secondo gli analisti (che, si ricordi, per fortuna non hanno la palla di cristallo)- ben oltre l’euro al metro cubo. In questo 2023, infatti, sarà più complicato per gli stati europei riempire gli stoccaggi, nonostante l’incremento di importazione del GNL statunitense e l’installazione, in Europa, di diversi nuovi rigassificatori.

Se l’inverno sarà mite, il prezzo tornerà a calare nei primi mesi del 2024, come accaduto in questo 2023; se invece l’inverno sarà molto freddo le scorte europee di gas rischierebbero addirittura di esaurirsi e il prezzo potrebbe schizzare anche oltre il record dell’agosto scorso.

Non era più saggio, in questo mercato energetico impazzito e nel contesto geopolitico così instabile, restare ad un prezzo certo, anche se non proprio economico per le famiglie, ma sostenibile e calmierabile in casi estremi di disagio economico familiare andando a ridurre l’utile AASS sulla fornitura?

Mi ero ripromesso, mettendomi alla tastiera, di produrre un pezzo soprattutto tecnico, il meno possibile “inquinato” da opinioni e valutazioni personali… Scusatemi. Ma non ci riesco!

Non ci riesco. E, spero, vorrete “perdonarmi”. Ho cercato analisi, previsioni, “predizioni” sia sugli aspetti prettamente di mercato, sia relativi all’evoluzione della guerra russo-ucraina che, come noto, nella prima fase unita alla ripresa post-covid, è alla base della crisi energetica. Non mi è stato possibile individuare una elemento, un solo elemento razionalmente in grado di giustificare una così scellerata scelta.

Non solo non ho potuto intravedere il benchè minimo segnale di una risoluzione prossima nel conflitto ucraino o indicazioni che lascino intendere una almeno parziale normalizzazione dei rapporti fra Europa e Russia, ma addirittura fra i “fronti caldi” di oggi -e che potrebbero presto incendiarsi- c’è anche l’Algeria, oggi importante fornitore di gas.

Ma io non sono un esperto. Così, ho pensato di cercare “conforto” nelle strategie commerciali applicate dai grandi fornitori di energia italiani, per capire se avessero allineato le loro offerte a prezzo fisso ai nuovi prezzi del gas. Ma anche qui, fra le aziende più grandi e affermate, non ho trovato un solo elemento che possa giustificare la vendita di un contratto che fissasse il prezzo di acquisto all’ingrosso a soli 0,47 euro al metro cubo. Fra questi Enel Energia, che blocca per 12 mesi il costo a metro cubo del gas per l’utenza in addirittura 2 euro al metro cubo, a conferma che nessuno, in quell’azienda, ritiene saggio puntare sul consolidamento a lungo termine del forte ribasso attuale.

E ciò mi induce a correggere una mia precedente considerazione, ovvero quella sulla scommessa… In realtà, la “bolletta” che sembra avere piazzato l’AASS non sembrerebbe una X su Inter-Benfica… Questi sembrano aver scommesso sul due della Virtus San Marino, nella sfida al Bernabeu con il Real Madrid!

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari