San Marino. Gatti non può parlare con nessuno ma potrà andare a correre al parco

GABRIELE GATTIFinalmente fuori dal carcere, Gabriele Gatti riprenderà oggi a fare jogging, attività fisica che ha sempre amato tanto. Cercherà di non farsi notare troppo, quindi di non essere riconosciuto per non dover parlare, visto che nelle disposizioni relative alla sua scarcerazione ci sono le restrizioni dei contatti con persone che non siano i legali e i familiari più stretti.
L’ex ministro ha lasciato i Cappuccini nel primo pomeriggio di lunedì, giorno della Liberazione in Italia, con naturale sollievo ma anche con sorpresa: infatti non si aspettava la scarcerazione in quella giornata.
Nel lasciare la struttura ha voluto regalare la televisione che aveva in cella a un altro detenuto, poi via a casa, dove lo attendevano la moglie e le figlie. L’uomo è apparso sereno, anche piuttosto provato dagli oltre sei mesi di carcerazione.
Oggi i legali di Gatti, Filippo Cocco del foro di Rimini e Paride Buglie di quello sammarinese, presenteranno un’istanza per chiedere esattamente quali siano le cose contentive al loro cliente e quelle no, questo per il rispetto delle prescrizioni e la tutela di Gatti. L’avvocato Bugli, già nella giornata di ieri, aveva incontrato i magistrati al fine di preannunciare l’istanza, ma con ogni probabilità non impugneranno l’ordinanza.
Proprio in vista del chiarimento, nel primo e secondo giorno di libertà, gli avvocati avevano consigliato al loro cliente di non uscire di casa.
Ma i legali non hanno intenzione di fermarsi qui: sono intenzionati a presentare un ricorso internazionale contro la legittimità della custodia cautelare.
Per quanto riguarda invece l’impianto accusatorio, i reati ipotizzati a carico di Gatti sono associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al voto di scambio, i difensori smentiscono che il loro assistito abbia in qualche modo ammesso che vi siano stati pagamenti di qualsiasi tipo a suo favore.
Sarebbero invece gli imprenditori che descrivono dove e come avrebbero corrisposto tangenti a quello che per trent’anni è stato considerato come l’uomo politico più potente di San Marino, ma non solo: Gatti era, ed è, molto conosciuto anche fuori dai confini italiani, tanto che della sua vicenda si sono occupati anche prestigiosi quotidiani statunitensi.
La difesa, come anche la magistratura, continua nel suo lavoro e già in questi giorni consegnerà a un suo perito, il generale Umberto Rapetto, la copia forense dei telefoni di Gabriele Gatti che erano stati sequestrati dagli inquirenti. Il Resto del Carlino