I Giovani Democratico Cristiani (GDC) intendono essere vicini ai giovani che si apprestano a
proseguire il proprio percorso di studi per l’anno 2021/2022.
È notizia di questi giorni che alcuni giovani sammarinesi, iscritti presso atenei italiani, hanno
avviato una petizione online che ha raggiunto la soglia delle 2.000 firme nell’arco di 48 ore circa.
Tale iniziativa deriva dalla preoccupazione per la situazione che si delineerà in seguito alla
scadenza del Decreto Deroga italiano (con l’art. 6 del D.L. 111/2021 “Disposizioni urgenti per la
Repubblica di San Marino”) il 15 ottobre, il quale concede ai cittadini sammarinesi vaccinati
Sputnik V di accedere alle aree dove è richiesto attualmente il Green Pass.
In qualità di unico movimento Giovanile presente all’interno dei confini di San Marino, siamo
sensibili alle preoccupazioni dei nostri coetanei, ma non solo. Dunque sentiamo la necessità di
adoperarci, perché a nostro avviso le loro preoccupazioni sono del tutto legittime, data la
precarietà della situazione a cui sono sottoposti gli stessi studenti universitari e tutti gli altri utenti
sammarinesi dei presidi scolastici italiani.
Pertanto abbiamo posto la questione, d’innanzi ai membri del Congresso di Stato direttamente
coinvolti nella problematica.
Di seguito vi proponiamo le prime considerazioni da parte del Segretario di Stato per l’Istruzione e
la Cultura, Andrea Belluzzi, che vogliamo ringraziare per la disponibilità e la tempestività con cui ci
ha risposto:
Segretario, ha letto la petizione online ad opera di due studenti universitari sammarinesi? Che
cosa ne pensa? Crede che questa preoccupazione sia legittima?
“Penso che innanzitutto questa richiesta che gli studenti inoltrano alla Reggenza sia da tenere in
massima considerazione ed è apprezzabile perché non gridata e desiderosa di costruire un
dialogo. Mi rammarico un po’ perché in questi due anni ho sempre tenuto aperta la porta a tutte
le istanze e la mia Segreteria si è prodigata al massimo per dare a tutti una risposta. Le
preoccupazioni rappresentate sono le medesime di tutto il Governo”.
Secondo Lei, questa petizione dimostra che la comunità degli studenti sammarinesi frontalieri è
unità?
“Non so dire se sia unita o meno, è una petizione lanciata attraverso i social media, difficilmente
verificabile anche perché il numero degli studenti universitari sammarinesi che risultano iscritti
in Italia è molto più basso. Un tempo esisteva l’associazione sammarinese degli studenti
universitari; un interlocutore effettivamente rappresentativo sarebbe un’ottima cosa”.
Qual è, secondo Lei, la situazione che stanno sopportando gli studenti sammarinesi che si recano
in Italia per studiare? Pensa che la situazione attuale leda il diritto all’istruzione dei ragazzi che
frequentano gli studi in Italia?
La situazione è difficile e complessa per tutti gli studenti. Le università italiane sono frequentate
da studenti italiani e di molti paesi, comunitari e non. Se non ci fosse l’impegno del Governo
Italiano a trovare una soluzione condivisa anche per il post 15 ottobre sarei meno ottimista”.
Crede che, come hanno detto i 2 studenti, “vi sia un problema diplomatico fra Italia e San Marino”
che impedisce le operazioni di mediazione?
Inoltre, potrebbe chiarire quali sono gli attuali rapporti con i vostri omologhi italiani per risolvere
questa situazione?
“Sono convinto che non ci sia alcun problema diplomatico tra Italia e San Marino (a qualcuno
purtroppo farebbe piacere che fosse diverso). Il confronto con gli omologhi italiani è diretto e
senza filtri, avviene con frequenza. Dobbiamo accettare però che l’Italia, introducendo nuovi
regolamenti d’urgenza per la fase COVID, prima affronti le questioni generali e poi risolva le
eccezioni ed i casi particolari. San Marino rientra tra questi e dal confronto ne sono sempre nate
soluzioni. Il 15 ottobre è un primo termine cui, però dobbiamo aggiungere l’impegno del
Governo Italiano a garantire la circolazione anche dopo tale data con soluzioni condivise. Per
questa ragione invito gli studenti a non temere limitazioni”.
Quali operazioni sta compiendo al momento la Sua Segreteria, e più in generale il Congresso di
Stato, per arrivare ad una soluzione per il periodo successivo al 15 ottobre, data in cui scadrà il
decreto deroga per i sammarinesi vaccinati Sputnik V?
“Come dicevo io ed i miei colleghi sammarinesi siamo impegnati in regolari confronti con gli
omologhi italiani. Il Ministro all’Università si è reso disponibile a costruire un protocollo
specifico per gli studenti, proprio oggi mi risulta che sia intervenuta sugli atenei italiani con una
disposizione per chiarire ulteriormente la posizione degli studenti sammarinesi fino al 15
ottobre e per questo la ringrazio. Inoltre siamo in contatto con tutte le università italiane
maggiormente frequentate dai sammarinesi e, insieme alla Segreteria per gli Affari Esteri, siamo
intervenuti su alcuni casi sporadici in cui non venivano applicate correttamente le disposizioni di
Legge”.
Avete già avuto l’occasione di parlare direttamente con alcuni atenei italiani o scuole secondarie?
Per quanto riguarda le scuole secondarie non ci sono problemi perché non sono previste
prescrizioni. Per quanto riguarda gli atenei le ho risposto in precedenza”.
Crede che si riuscirà ad arrivare ad una soluzione tempestiva?
“Ne sono certo, non sarà semplice, ma non penso che non si possa arrivare ad una soluzione.
Occorre ancora confronto ed approfondimento. Abbiamo però una posizione ben precisa che
rappresenteremo al Governo Italiano”.
Cosa si sente di dire ai ragazzi che sono preoccupati per questa situazione?
“Di prepararsi ad un anno di studi, non sarà facile perché il virus non è ancora adeguatamente
contenuto e le università potrebbero nuovamente limitare le ore di lezione in presenza. Però di
non temere per quanto riguarda la loro possibilità, perché sammarinesi, di poter partecipare alle
lezioni al pari degli altri studenti universitari. Aggiungo dicendo a tutti che non esitino di
rivolgersi alle istituzioni sammarinesi qualora dovessero riscontrare dei problemi”.