San Marino. Genocidio e condotta dipendenti pubblici, la soddisfazione del segretario Venturini

Venturini GiancarloLa seconda norma in particolare è “uno strumento che, indubbiamente, contribuisce a prevenire possibili fenomeni correttivi”.

Diritti della persona, difesa della pace e autodeterminazione dei popoli, da una parte. Condotta dei dipendenti pubblici dall’altra. Su questi temi martedì il Consiglio grande e generale ha esaminato due progetti di legge in prima lettura presentati dalla segreteria di Stato per gli Affari interni. In una nota l’ufficio diretto da Gian Carlo Venturini esprime soddisfazione per queste due approvazione e illustra le novità introdotte.

Con il primo progetto di legge, “Disposizioni per la prevenzione e repressione del crimine digenocidio”,siintende – scrive la segreteria – “introdurre nell’Ordinamento della Repubblica di San Marino una disciplina contro questo aberrante crimine, che formò oggetto della Convenzione per la prevenzione e repressione di tale reato, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1948, entrata in vigore il 12 gennaio 1951 e ratificata dalla Repubblica di San Marino con Decreto Consiliare 25 ottobre 2013 n. 143. L’adesione alla Convenzione rientra tra gli impegni che il nostro Paese si è assunto a seguito dell’Esame Periodico Universale (Universal Periodic Review), che ha sostenuto nel febbraio 2011 di fronte al Gruppo di Lavoro per l’esame periodico universale del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite”.

La lotta contro i genocidi rientra “nel rispetto dei diritti della persona, nella difesa dei valori della pace e della autodeterminazione dei popoli” che San Marino ha storicamente “sempre profuso un grande e attivo interessamento, manifestando tenacia – continua la nota – nel perseguire un impegno preciso per garantire la giustizia e la piena salvaguardia della dignità umana”.

Il secondo progetto di legge esaminato in prima lettura è il “Codice di condotta per gli agenti pubblici”, il cui obiettivo – scrivono gli Interni – “è quello di definire e precisare le regole di comportamento per gli agenti e i dipendenti pubblici da applicare ai casi concreti e di rafforzare la fiducia dei cittadini nell’imparzialità e nella trasparenza dei pubblici poteri”. In particolare la segreteria sottolinea come con questa legge “attraverso una carta dei valori o codice di condotta è possibile specificare, a priori, i criteri di comportamento corretto in una varietà di casi, pre- venire situazioni di irregolarità e prevedere una serie di sanzioni per coloro che non si attengono ai principi e prescrizioni ivi contenuti. Con questo codice, gli agenti pubblici vengono investiti dell’obbligo – che è anche una responsabilità – di conformare i loro comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza – continua la nota – e di vigilare che tali valori siano tutelati ed osservati da tutti coloro che svolgono incarichi pubblici attraverso l’individuazione di misure e strumenti di controllo interno idonei a monitorare il rispetto del codice stesso”.

“Uno strumento – conclude la nota – che, indubbiamente, contribuisce a prevenire possibili fenomeni corruttivi nell’esercizio di funzioni pubbliche, in linea con le Raccomandazioni del GRECO”. La Tribuna