San Marino. Gerardo Giovagnoli: ”Così si concludeva, oltre 10 anni fa, la Relazione Finale della Commissione d’inchiesta Consiliare, che ebbi l’onore di presiedere”

Gerardo Giovagnoli
Così si concludeva, oltre 10 anni fa, la Relazione Finale della Commissione d’inchiesta Consiliare, che ebbi l’onore di presiedere, che indagò sui fatti, già allora datati, riguardanti Cassa di Risparmio, in particolare la sua partecipata in Italia Delta, inevitabilmente l’indagine Varano, quella che decapitò, attraverso la solita formula della incarcerazione preventiva, i vertici della Cassa di Risparmio e quindi di Delta.
Era il 3 maggio del 2009, il destino di Delta era segnato, e poco mancò che non lo fosse anche quello di Cassa di Risparmio: commissariamento, sradicamento dei legami con San Marino, smantellamento delle tante aziende del gruppo, una perdita di valore dell’ordine del miliardo di Euro.
Quel 3 maggio le telecamere, in particolare quelle di Report, erano proprio davanti alle case degli arrestati e tanto clamore mediatico circondò la vicenda, con tutti gli ingredienti della eterna lotta tra il bene ed il male: l’eroe era il PM Di Vizio, il nemico da abbattere il sistema bancario/finanziario sammarinese, il male, il cancro rappresentato dal riciclaggio, dall’attività bancaria abusiva, dall’associazione a delinquere, l’arma dell’eroe, terribile e inappellabile, quella della giustizia fatta prima della condanna, l’indagine preliminare è la condanna, sancita anche dalla colossale propaganda mediatica.
Da subito il processo diede segni di debolezza, la patata bollente veniva palleggiata tra Rimini, Forlì e Bologna ed al 2015 quando concludemmo i lavori della Commissione d’inchiesta, già si intravedeva che dal punto di vista processuale, il castello accusatorio non stava in piedi.
Ora il caso è definitivamente archiviato. Senza condanne. Nemmeno una, Senza giustizia neppure: i danni prodotti sono irreversibili.
Nel mezzo alcune parentesi memorabili, che non sto ora a riaprire, ma in futuro sì, relative ai sottocasi SOPAF ed alle reazioni della politica sammarinese al tempo.
Sono orgoglioso che nella Relazione Finale mettemmo in luce tutte le incongruenze giudiziarie, senza nascondere i problemi, grossi e molteplici, ma non quelli usati come capi d’imputazione a Forlì, che il nostro sistema bancario aveva, in particolare Cassa ed il suo rapporto con Delta.
Ora si deve aprire un altro capitolo, tocca ristabilire la verità: essa è già un risarcimento, ma non credo ci si debba fermare lì. Ora che le questioni processuali si sono estinte, deve riemergere l’iniziativa politica, quella nei confronti dell’Italia, che da allora non ha più cambiato rotta, purtroppo, nel rescindere ogni interesse comune ed investimento bancario e finanziario a San Marino.
In quindici anni siamo cambiati sostanzialmente sotto il profilo della trasparenza e della compliance alle regole internazionali, infatti siamo in procinto di entrare nel Mercato unico: ora il cammino non è più intralciato da timori processuali, è bene tenere conto della svolta, è bene ragionare su come mettere a frutto la situazione.
Gerardo Giovagnoli