San Marino. Germano Bollini: “Il Paese e? condotto da persone che non sanno come farci ripartire”.

Germano BolliniImprenditore, politico, grande sportivo ma, soprattutto, un uomo che ha avuto il coraggio di rischiare: sono le molteplici sfaccettature di Germano Bollini. Uno che da sempre ha nutrito un grande amore per San Marino, rimanendovi profondamente legato anche quando la sua carriera ha subito una netta impennata, portandolo a raggiungere le maggiori soddisfazioni al di fuori dei confini sammarinesi.

Ci racconta come e? nata la sua vocazione da imprenditore?

“Senza essere presuntuoso, credo di essere stato uno dei primi dirigenti d’azienda a San Marino. Nel 1980 ho accettato di diventare dirigente della Brow Chemical , l’azienda chimica per la quale lavoravo, e della data Print Grafik, un’azienda litografica dello stesso gruppo. Parliamo di aziende che avevano un giro d’affari di 40 miliardi. Ho iniziato da li? e piano piano sono cresciuto, anche grazie agli insegnamenti di una persona che per me e? stata un grande esempio, venuta purtroppo a mancare due anni fa. Quella fu un’esperienza molto importante perche?, al di la? del fatturato, mi ha permesso di vedere per la prima volta come si muovevano i trasporti, una cosa che mi ha sempre incurio- sito e attirato. Quando alla fine degli anni ‘80 le aziende per cui lavoravo vennero ritirate da San Marino, mi venne la voglia di aprire qualcosa di mio. Iniziai a lavorare per il gruppo Executive e di li? a poco aprimmo una sede a San Marino e li? mi si apri? un mondo nuovo. Nel giro di due anni sono diventato Presidente Executive e membro del Board di General Parcel, il network europeo che ha successivamente acquisito il gruppo Executive. Quello fu un ulteriore step nel mio cammino imprenditoriale. I soldi investiti erano i miei, dunque in qualche modo rischiavo. Ho cominciato a conoscere il lavoro a 360 gradi, non solo all’interno dei confini sammarinesi. A fine anni ‘90, per l’avvenire del gruppo, ritenni che fosse importante essere acquisiti da un grosso gruppo postale, scelta che poi si avvero? vincente. Sicuramente sono stato fortunato, ma ci ho anche messo del mio. Attualmente sono titolare delle sede GLS, che e? il terzo gruppo in Europa, a San Marino”.

Da imprenditore, come legge l’attuale situazione sammarinese?

“Ci troviamo in una situazione che e? dovuta alla ‘gestione sammarinese’ della cosa pubblica e dello Stato. Negli anni si e? abusato delle peculiarita? del nostro Paese e, per

il bene di qualcuno, sono stati stretti accordi con l’Italia che ci hanno tagliato le gambe. Molta della nostra indipendenza e? stata giocata per scopi e lucri personali. Purtroppo il Paese e condotto da persone che non hanno idea di cosa bisogna fare per ripartire. A me e? stato insegnato che bisogna essere autonomi dal punto di vista finanziario, perche? questo ti permette di poter fare il mercato. Purtroppo o per fortuna non ho mai avuto bisogno di chiedere nulla a nessuno. Qualcuno di capace, nella classe polita c’e?, pero? non si e? mai preoccupato delle conseguenze delle proprie azioni. In conclusione, non la vedo una situazione molto rosea. Riappropriarsi di certe condizioni, dopo che si e? scia- lacquato, non e? facile”.

Quali suggerimenti ha per rendere il mercato del lavoro piu? flessibile e migliorare l’occupazione?

“Bisogna investire su infrastrutture che non poggino solo sull’Italia. Come l’aeroporto, per esempio. Bisognerebbe trovare il modo di rendere San Marino accessibile senza per forza stare alle norme dell’Italia, il che non vuole dire eluderle, sia chiaro. Sarebbe piu? facile attirare aziende, anche straniere, e cio? permetterebbe di dare lavoro. Bisognerebbe, poi, intervenire sulla tassazione, che e? abbastanza bassa, ma con una burocrazia tale che poche aziende vengono ad investire a San Marino. Credo sia utile attirare delle realta? straniere per fare partire da San Marino una serie di commerci. Io vedrei bene anche degli accordi con le banche. Tutte hanno dei debiti con lo Stato, ma possie- dono anche degli immobili che possono diventare utili per il Paese. Rimetterei a posto il centro storico, con un Palazzo dei Congressi che sia davvero funzionale. E poi i dipendenti statali: bisognerebbe avere il coraggio di fare dei sacrifici, il che non vuole dire mandarli a casa, ma farli produrre. Bisogna far tornare il Paese un modello di civilta? come era una volta”.

Che cosa pensa delle banche? Stanno aiutando gli imprenditori?

“Le banche purtroppo fino a ieri dipendevano dai soldi che venivano da fuori; il Governo stesso si reggeva sui loro guadagni. Gli attuali buchi dipendono dal fatto che si pensava che quella situazione non sarebbe mai finita, un po’ come e? successo al mercato dell’edilizia. Ritengo che le banche, oggi, siano troppe, alle loro spalle ci sono delle lobby dirigenziali scelte dalla politica. Fino a che non ci si stacca da questi retaggi, non si puo? rivoluzionare il sistema San Marino. Penso che ci sia ancora spazio per cambiare”.

Veniamo invece allo sport, altra componente importante della sua vita. Il rally e? stato il suo primo amore giusto?

“Si?, sono diventato rallysta nel ‘72. Il giorno che ho iniziato pensavo fosse gia? finita e invece e? un rapporto che resiste tuttora. Sono stato navigatore, al fianco di piloti importanti. Il rally, per me, e? una metafora di vita perche?, proprio come nella vita, non trovi mai una curva uguale all’altra,ecco perche? sono cosi? innamorato di questo sport ed ecco perche?, insieme a Loris Roggia, ho creato il sito rallylink. Negli ultimi anni, invece, mi sono avvicinato alla regolarita? storica”.

La sua passione per le auto l’ha portata anche a presiedere la Federazione Sammarinese Automotoristica.

“Si?, divenni presidente nel 1989, dopo essere stato segretario. Erano anni belli per l’automobilismo a San Marino. Assistetti ai primi contatti per il Gran Premio di Formula 1, una cosa che ci diede grande visibilita?. Facevamo anche rally europei ed eravamo quasi indipendenti dal punto di vista finanziario”.

Ma e? stato anche un bravo tiratore di pistola, tanto da partecipare alle Olimpiadi.

“Gia?, un evento indescrivibile quello. Una moltitudine di gente da ogni parte del mondo, tutti amici. Quella di Los Angeles alla quale partecipai fu una delle Olimpiadi piu? belle, una delle ultime da dilettanti. Ho gareggiato anche in diversi Mondiali e rappresentare San Marino, per noi, era importantissimo. Eravamo fieri di essere sammarinesi. Per riportare in alto la “sammarinesita?” bisogna avere il coraggio”.

Elisa Gianessi, La Tribuna