Negli ultimi giorni alcuni articoli di stampa hanno riportato in modo parziale o impreciso il lavoro svolto dalla Commissione Consiliare Permanente preposta lo scorso 27 novembre in merito alla riforma del sistema di gestione dei rifiuti urbani. È quindi necessario fare chiarezza, illustrando il percorso definito e gli obiettivi condivisi da tutte le forze politiche. La fase iniziale del nuovo sistema comporta costi superiori rispetto al passato, non per inefficienze o compromessi politici, ma per una scelta consapevole di estendere la raccolta porta a porta (PAP) ai Castelli che ancora non ne sono serviti. Si tratta quindi di un investimento iniziale necessario, non un costo “sbagliato”. Il piano prevede infatti: – PAP integrale nei Castelli già serviti (San Marino, Chiesanuova, Montegiardino, Faetano, Fiorentino, Acquaviva); – PAP a tre frazioni (organico, plastica/metalli, indifferenziato) nei Castelli di Serravalle, Domagnano e Borgo Maggiore, con mantenimento temporaneo dei cassonetti per carta e vetro. Un cambiamento così radicale richiede investimenti, come in ogni moderno sistema di gestione dei rifiuti. La permanenza temporanea di due frazioni con cassonetti stradali non è un limite, ma un passaggio programmato e prudenziale.
Durante la riunione della Commissione Consiliare Permanente IV, il referente tecnico della Segreteria di Stato per il Lavoro – ing. Andrea Mina – ha illustrato gli scenari economici comparati tra sistemi diversi. Dalle analisi è emersa la maggior economicità del porta a porta integrale, a fronte tuttavia di alcune criticità da gestire, soprattutto nei Castelli più popolosi. In particolare, l’assenza nella zona nord di un Centro di Raccolta analogo a quello di San Giovanni potrebbe comportare un eccessivo traffico dei mezzi PAP. Da qui la scelta prudente di una transizione graduale, accompagnata da monitoraggi costanti e dall’implementazione di un nuovo Centro di Raccolta. Il nuovo assetto avvia una fase di sperimentazione finalizzata a monitorare la qualità della raccolta, a ridurre errori e abbandoni, a migliorare l’efficienza operativa e a preparare il Paese all’estensione del porta a porta integrale. L’obiettivo condiviso da tutti i gruppi politici è raggiungere almeno il 70% di raccolta differenziata, in linea con gli impegni assunti con la Regione Emilia-Romagna, con gli standard europei e con i principi di tutela ambientale e risparmio delle risorse. La Commissione ha dunque approvato un importante ordine del giorno che impegna l’AASS a un cambiamento strutturale nella gestione dei rifiuti urbani.
In particolare, l’Azienda è chiamata a:
-mantenere la raccolta porta a porta integrale nei Castelli già serviti;
-introdurre il PAP per organico, plastica/metallo e indifferenziato nei restanti Castelli;
-unificare la raccolta plastica/metalli, eliminando un contenitore domestico;
-monitorare periodicamente conferimenti e qualità delle frazioni;
-installare isole ecologiche con accesso controllato in tutti i Castelli;
-eliminare i cassonetti nelle aree industriali e attivare PAP su tutte le frazioni per le utenze non domestiche;
-realizzare un nuovo Centro di Raccolta nella zona nord del Paese;
-avviare l’iter per l’applicazione della tariffa puntuale;
-attivare una campagna informativa a supporto dei cittadini.
Si tratta di azioni concrete che rappresentano i primi passi verso un sistema più efficiente e moderno. Mentre qualcuno continua ad alimentare polemiche basate su letture parziali, il lavoro svolto in Commissione IV – sostenuto da dati tecnici e da un ampio consenso – traccia una direzione chiara: modernizzare il Paese e rendere più sostenibile la sua gestione dei rifiuti. Per Libera, questo non è soltanto un intervento tecnico. San Marino sta compiendo oggi un passo in avanti significativo verso un sistema di gestione dei rifiuti: più moderno, più responsabile, più sostenibile, più premiante per i comportamenti virtuosi dei cittadini. Un percorso ambizioso, chiaro e orientato al futuro della Repubblica.
Comunicato stampa – Libera – San Marino













