Ieri alla sbarra del tribunale di San Marino, davanti al giudice Roberto Battaglino, si è presentato un trentenne di Borgo Maggiore. Il ragazzo, che da tempo aveva manifestato problemi da gioco patologico, ha dovuto rispondere del furto aggravato di denaro da una cassettiera, di sottrazione di assegni dalla borsetta di una collega e per finire, di falso in scrittura privata e truffa.
Tutto sarebbe iniziato agli inizi del 2013, quando il giovane avrebbe rubato dalla cassettiera di una scrivania appartenente alla società che gestisce i parcheggi sul Titano per cui lavorava, forzandola con un cacciavite, la somma di 2.210 euro, tratta dagli apparecchi di cambio monete presenti nel parcheggio pubblico.
Più o meno nello stesso periodo avrebbe poi rubato dalla borsa di una collega, sul luogo di lavoro, 4 assegni bancari. con gli stessi poi si sarebbe recato in alcune attività e li avrebbe utilizzati, apponendo la firma falsa della signora, tranne in uno, in cui avrebbe utilizzato il proprio nome. le cifre spese ammonterebbero rispettivamente a 321, 500 e 1.321 euro, utilizzate nei primi giorni dell’anno 2013.
Il padre del ragazzo ha già provveduto a risarcire ogni somma sottratta, sia alla società dei parcheggi sia alla proprietaria degli assegni. lei stessa presente in aula ieri per testimoniare il risarcimento del danno avvenuto e il tentativo di riparare al reato commesso dal ragazzo. Lo stesso giovane avrebbe infatti più volte tentato di cambiare vita e dal 2009 si era sottoposto volontariamente a terapia per uscire dalla dipendenza da gioco patologico.
Sempre per questo motivo, aveva passato 6 settimane presso una comunità di recupero, salvo poi aver interrotto la terapia. Ora l’imputato è senza lavoro da un anno e questo certamente non gli è di aiuto. Alla fine è giunta la condanna per i misfatti di furto a sette mesi di prigionia e 25 giorni di multa giorni pari a 125 euro, per falsità in scrittura privata a sette mesi di prigionia e 25 giorni di multa giorni pari a 125 euro, per il mi- sfatto di truffa a 7 mesi di prigio- nia e 15 giorni di multa giorni pari a 75 euro. Visto l’art.110 del codice penale (cumulo delle pene) l’imputato dovrà scontare quindi 1 anno di prigionia e 40 giorni di multa a giorni, corrispondenti a 200 euro.
Vista la buonafede del giovane nell’ammissione della propria colpa e nell’aver risarcito i danni prima ancora della sentenza, gli è stata concessa dal commissario della legge la sospensione della prigionia in regime di esperimento probatorio, ovvero la possibilità di sottoporsi in alternativa alla prigionia a un anno di cure per riabilitarsi. (…) San Marino Oggi