C’era un tempo, e non è passato poi molto, in cui a San Marino dominava un silenzio assordante dovuto soprattutto alla paura di esporsi per non subire ritorsioni dai potenti (ma forse è ancora così!). Le grandi questioni scorrevano sotto traccia, le polemiche si consumavano in ambienti ristretti, le verità rimanevano confinate nei sussurri, e il dissenso era spesso guardato con sospetto. In quel tempo di quiete apparente, fatta più di omissioni che di parole, è nato GiornaleSM.
Non da un grande gruppo editoriale, non da una lobby, non da una volontà istituzionale. Ma da una scommessa personale, quasi una provocazione: “E se provassimo a dare voce a tutti? Quella che non hanno dato a me quando volevo parlare ed urlare la mia innocenza? che poi è arrivata”. È cominciato così. Con l’idea rivoluzionaria, in un Paese piccolo ma complesso e da sempre omertoso, di abbattere il muro del silenzio e creare uno spazio aperto, diretto, libero e per tutti. Una finestra sempre spalancata sulla verità.
E oggi, a distanza di anni, possiamo dirlo con chiarezza: quella scommessa è stata vinta.
GiornaleSM è oggi il punto di riferimento per l’informazione indipendente sammarinese. È il sito che racconta, denuncia, informa, stimola, disturba, sì, disturba, perché fa il suo lavoro. Non si limita a riportare le veline. Va oltre. Indaga. Analizza. Condivide. Coinvolge. Tiene acceso il lume del confronto, quando troppi preferirebbero l’ombra dell’indifferenza.
Ogni giorno GiornaleSM attraversa il territorio sammarinese con articoli, inchieste, editoriali. Ma non si ferma ai confini della Repubblica. Con lo stesso rigore segue la cronaca dei territori limitrofi, l’Emilia-Romagna, le Marche, la riviera, quei luoghi che, pur formalmente “al di là del confine”, ci appartengono per sangue, relazioni, economia, cuore.
Questa ampiezza di sguardo ha reso GiornaleSM qualcosa di più di un semplice sito d’informazione: lo ha trasformato in un attore del dibattito pubblico. Non un semplice osservatore, ma una parte viva, a volte scomoda, altre volte pioniera, sempre protagonista.
L’ultimo, clamoroso esempio è la riaccensione del dibattito sull’accordo di associazione tra San Marino e l’Unione Europea. Un tema che sembrava archiviato in qualche cassetto di Palazzo Begni, sopito tra i tecnicismi e l’indifferenza, e che invece GiornaleSM – grazie alla tenacia del suo direttore Marco Severini – ha riportato con forza al centro della scena politica.
Articolo dopo articolo, domanda dopo domanda, GiornaleSM ha scosso le coscienze, risvegliato l’interesse dei cittadini, costretto i partiti a rispondere e a riprendere posizione. Si è parlato perfino – e per la prima volta in modo serio – di un referendum preventivo prima della ratifica dell’accordo, coinvolgendo la cittadinanza in quella che dovrebbe essere la normalità: la partecipazione attiva al futuro della Repubblica.
Pensateci. Chiedetevi: se non ci fosse stato GiornaleSM, tutto questo sarebbe successo? La risposta, onestamente, è no.
Pensateci: quante cose non sarebbero mai venute alla luce se GiornaleSM non avesse scelto di raccontarle? Quanti interrogativi sarebbero rimasti sepolti sotto la polvere del “così fan tutti”? Quante verità taciute? Quanti poteri indisturbati?
Senza GiornaleSM, molte verità sarebbero rimaste nascoste. Molti silenzi non sarebbero stati interrotti. Molti poteri non sarebbero stati messi in discussione. Tante cose non sarebbero successe. E non si tratta solo di notizie, ma di trasformazioni culturali, politiche, sociali.
GiornaleSM non cerca applausi. Non insegue la popolarità. Non rincorre il consenso facile. È un progetto libero. Libero da padroni, libero da convenienze, libero da compromessi e nato per capire e far capire. E per questo, spesso, colpito, attaccato, infangato. Ma mai domato.
Anzi, proprio nei momenti più difficili, GiornaleSM ha trovato la sua forza più profonda. Perché sa di essere necessario. Perché ha scelto di essere presente, anche quando costa caro. Perché è consapevole che un Paese senza informazione indipendente è un Paese più debole, meno libero, meno giusto.
GiornaleSM continuerà a esserci. A raccontare. A denunciare. A proporre. A vigilare. A rompere il silenzio, ogni volta che sarà necessario.
GiornaleSM ha deciso di esserci. Sempre. Anche quando costa caro. Anche quando qualcuno vorrebbe spegnerne la voce. Ma finché ci sarà bisogno di raccontare, di scavare, di accendere il dibattito, perché oggi, più che mai, abbiamo bisogno di giornalismo. Quello vero. Quello coraggioso. Quello libero.
E noi, nel nostro piccolo grande Paese, ce l’abbiamo. Si chiama GiornaleSM.
Perché un Paese senza stampa libera non è più una democrazia. E noi, invece, vogliamo restarlo!