Ho letto con vero piacere il messaggio di parte della Ecc.ma Reggenza in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa e l’ho trovato molto centrato, attuale e soprattutto corretto e puntuale. Mi sta piacendo molto questo duo reggenziale! Devo ammetterlo.
Qui di seguito elenco alcuni brani del messaggio che a mio parere sono degni di nota, e precisamente: ”Questa Giornata fu istituita per tutelare e promuovere i principi della libertà di opinione ed espressione, e il diritto di ogni individuo a cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee, già sancito dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dall’articolo 10 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali. La Reggenza è profondamente consapevole del valore di una stampa libera, indipendente e pluralistica quale bene pubblico da tutelare a garanzia dei fondamentali diritti dei cittadini e di un’autentica democrazia.
ed ancora: ”La libertà di informare e il diritto ad essere informati sono principi inscindibili. La stampa riveste un ruolo strategico nel promuovere la più ampia e responsabile partecipazione della cittadinanza alla vita democratica. Essa è a fondamento di un’informazione trasparente, seria, autorevole, indipendente rispetto a qualsiasi pressione, non condizionata dagli effetti che può ingenerare ma vincolata piuttosto all’osservanza delle norme che ne disciplinano l’esercizio e, sopra ad ogni cosa, della correttezza e della deontologia professionale. La Dichiarazione dei Diritti del 1974 – Legge fondamentale dell’Ordinamento Sammarinese – in conformità ad un principio ben radicato in ogni vera democrazia, riconosce a tutti le libertà civili e politiche e tra queste il diritto di manifestazione del pensiero, diritto che costituisce la base della libertà di informazione, dunque della libertà di stampa che storicamente la rappresenta.’‘
e soprattutto: ”Se è vero che la libertà di stampa è il metro con cui si misura una democrazia compiuta, è altresì vero che questa libertà non è solo un diritto dei giornalisti o comunque di chi fa informazione ma è innanzitutto un diritto dei cittadini. Al diritto e al dovere di essere liberi nell’informare corrispondono il diritto e il dovere del destinatario dell’informazione di pretendere che sia così. Il bene comune è, infatti, la verità dell’informazione, in quanto una informazione vera e corretta è lo strumento imprescindibile per formare cittadini consapevoli, per creare una coscienza civica indipendente e dunque per consentire la fattiva partecipazione di tutti alla vita delle propria comunità. In questo senso la libertà di stampa è tra le libertà più preziose per l’esercizio della sovranità popolare e dunque per il consolidamento e la tutela della democrazia.”
Basterebbe questo per farmi sentire la necessità di stringere la mano ai due capi di stato che hanno brillantemente rappresentato le lotte che ho combattuto negli ultimi anni contro coloro che cercavano addirittura di vietarmi di scrivere, anche attraverso il ricorso enti statali come la precedente direzione dell’Autorità Privacy, che sembravano ignorare le leggi e le sentenze sulla libertà di stampa. Grazie alle parole pronunciate dai capi di stato, il mio cuore è colmo di gratitudine e ammirazione per coloro che mettono al primo posto il rispetto della libertà, inclusa la libertà di informazione. Libertà e verità, temi a cui ho dedicato gli ultimi 16 anni della mia vita.
Poi questo passo è stupendo e nel quale mi immedesimo totalmente: ”Fondamentale, pertanto, il ruolo del giornalista e degli operatori della stampa in genere. Un ruolo anche educativo e di formazione del lettore ad un orientamento critico. Un ruolo certamente nobile, complesso e delicato al contempo che va difeso e tutelato così come vanno difesi e tutelati coloro che esercitano questa professione quali testimoni di verità, attraverso le parole e le immagini. E che vanno ben distinti da chi diffonde notizie false e distorte che non solo ledono il diritto del lettore ad una informazione corretta e veritiera, ma rischiano di delegittimare anche il lavoro arduo di chi opera con professionalità e onesta intellettuale in questo settore delicatissimo. E tra questi il lavoro di chi per assicurare una cronaca autentica, per denunciare e documentare violenze e tragedie mettono a repentaglio la propria vita nell’esclusivo interesse della verità.”
Parole eccezionali dei Reggenti a cui va tutto il mio plauso e la mia totale gratitudine.
Grazie.
Marco Severini