Non vi sono dubbi, e non potrebbe essere altrimenti che, questo lungo periodo di emergenza
sanitaria da Covid-19, sia stato ed è ancora caratterizzato da enormi sacrifici e momenti
estremamente ansiogeni.
La Giornata Internazionale della Disabilità ci deve far riflettere ancor di più sul fatto che, per
qualcuno di noi, questi mesi sono stati ancora più stressanti e complessi. Per persone con
disabilità le difficoltà, i relativi problemi, c’erano anche prima del Covid, e questa tremenda
pandemia non ha fatto altro che enfatizzare ancor di più tutte le problematiche riguardanti.
Le risposte alle necessità e ai bisogni, all’arrivo di questo terribile virus, sembrano essersi
improvvisamente cristallizzate. Le segnalazioni delle diverse Associazioni che si occupano
quotidianamente di disabilità, riportate alla CSD ONU ormai un anno fa durante un incontro al
teatro Titano, non sono mutate; lacune nella presa in carico sia del minore sia dell’adulto, una
presa in carico della famiglia del tutto insufficiente, mancanza di efficacia da parte dei Servizi
sempre troppo spesso segnalata dall’utenza.
Leggi incompiute, come quella dell’Inclusione Lavorativa, mancanza di controllo da parte degli
organi di vigilanza per quanto riguarda l’assunzione ogni 20 dipendenti di una persona con
invalidità.
Questi sono solo alcuni dei temi ricorrenti in questi ultimi anni, senza dimenticare la figura
dell’Assistente Personale o del tema del “dopo di noi”.
Come premesso, la pandemia nel corso dell’anno ha portato a un naturale dispiego di energie
e di risorse di qualsiasi tipo, atte a contrastarla e contenerla.
La CSD ONU, consapevole della particolarità del periodo, ha continuato a svolgere il proprio
lavoro di sensibilizzazione e confronti con le Associazioni.
Ora però sente di rimarcare che nessuno dei motivi sopra citati, in un futuro relativamente
prossimo, possano essere pretesto, e/o alibi, per accentuare ancor di più le disparità sui diritti
per le persone con disabilità, a quasi 13 anni dalla ratifica della convezione ONU, che impegna
la Repubblica di San Marino a riconoscere, non solo in maniera formale questi diritti, ma ad
attuarli realmente. Riteniamo che le tematiche espresse non possano essere ulteriormente
rimandate o trascurate, cosa che nel 2020 sentiamo sia successo.
Un ultimo appello ai cittadini, ad impegnarsi tutti insieme alla costruzione di una nuova società
post-covid, più inclusiva, migliore, capace di focalizzarsi maggiormente sul noi e meno sull’io!
CSD ONU
Commissione Sammarinese per l’Attuazione della Convenzione ONU