Prima un presunto oligarca bulgaro che aleggia sulle nostre banche. Poi i numerosi e variegati scenari per i quali l’Italia sta fermando l’Accordo di Associazione con l’UE. Due articoli pubblicati negli ultimi giorni – uno di Prima Pagina News e l’altro del giornalista Roberto Galullo – sembrano raccontare un copione già scritto: San Marino sotto attacco, il suo futuro in bilico, la sua indipendenza messa alla prova da poteri che giocano su più tavoli.
Ma noi non ci caschiamo. E chi pensa di poter manipolare l’opinione pubblica con fiumi di inchiostro tesi a seminare il dubbio, chi trama per rallentare il cammino di San Marino verso l’Europa per tornaconti personali, troverà sulla sua strada la determinazione di una generazione che non intende farsi rubare il futuro.
Negli ultimi anni, San Marino ha lavorato con serietà per lasciarsi alle spalle un passato di opacità e conquistarsi un posto credibile nello scenario internazionale. E se oggi, proprio a un passo da un accordo che garantirebbe stabilità e crescita, si moltiplicano i tentativi di destabilizzare l’azione della Segreteria agli Esteri e in particolare del Segretario Luca Beccari, è chiaro che qualcuno ha paura della trasparenza.
Ma chi sono questi “qualcuno”? Chi ha interesse a diffondere ombre sulla nostra banca centrale? Chi vuole che restiamo in un limbo senza regole, dove affaristi e speculatori possano continuare a prosperare indisturbati? Forse chi per anni ha considerato San Marino una terra di conquista, un luogo dove la legge è sempre interpretabile, dove il profitto privato vale più del bene pubblico.
Noi, invece, sappiamo bene da che parte stare. E se c’è una cosa che la storia insegna è che quando i nemici della trasparenza si fanno nervosi, vuol dire che la luce sta per accendersi davvero. Chiunque, oggi, giochi con il futuro di San Marino per il proprio tornaconto personale sarà responsabile della disfatta.
A chi usa i giornali come clava per colpire chi lavora con serietà, a chi fomenta complotti nella speranza di far saltare l’Accordo UE per continuare a muoversi nelle zone d’ombra, vogliamo dire una cosa semplice: noi siamo qui, e non vi lasceremo campo libero.
San Marino ha scelto il progresso, la credibilità internazionale, il diritto di essere parte di una comunità solida e regolata e questo, forse, a qualcuno potrebbe non piacere.
Noi GDC abbiamo già scelto, i giovani hanno già scelto ed è per questo che vigileremo su tutto ciò che accade. Perché questa Repubblica è la nostra casa, e non permetteremo che diventi il campo da gioco di chi ama l’opacità più della trasparenza.
Giovani Democratico Cristiani