Riceviamo e pubblichiamo
Buongiorno Direttore Severini, per prima cosa la ringrazio per mantenere alta l’attenzione sulla questione targhe perché si tratta di una questione veramente grave per San Marino.
Gli altri media forse sono più interessati a compiacere il potere e non si vogliono occupare di questioni che riguardano le persone vere.
Gli imprenditori stanno vivendo un momento molto difficile perché sanno che ogni giorno rischiano il sequestro della vettura, e spese altissime, per il recupero.
Auto spesso guidate da italiani/e che lavorano nelle aziende sammarinese e che non hanno nessuna colpa di quanto sta succedendo.
Ma poi c’è anche un’altra questione non meno importante.
Io sono una sammarinese sposata con un italiano orgoglioso di essere italiano, che non ha mai voluto la residenza a San Marino, perché da italiano voleva rimanere residente in Italia, e che quindi risiede in Italia.
Bene. Succede che mio marito, in base alla legge sicurezza, non può guidare la mia macchina, intestata a me sammarinese, nemmeno in mia presenza. Cioè: se mi sento male o non ho voglia di guidare, non posso passargli il volante perché saremmo soggetti alle sanzioni di cui sopra.
Mi chiedo: può essere giusta una cosa così? Possibile che nessuno si stia occupando di questo? Possibile che nessuno a San Marino si preoccupi di questo? Possibile che si parli solo di imprese e senza alcun successo? Forse la nostra diplomazia è da rinnovare?
Grazie Direttore se pubblicherà.
Giovanna Gobbi