San Marino. Giovanni Lonfernini – UPR: “ULTIMA CHIAMATA”

Dopo l’escalation di rovesciamenti interni – al grido di “tutti contro tutti” – consumatasi nella maggioranza, a distanza di qualche ora dall’emissione del comunicato riparatore (chissà poi fino a quando!) del Patto per San Marino, pur correndo il rischio di tediare, desidero svolgere qualche considerazione. Considerazioni che non intendo rivolgere solo al Governo ma anche all’opposizione. Partendo dal fatto che la nostra mente oggi dovrebbe andare a questi tre anni che abbiamo vissuto, non per riaprire ferite, non per rivendicare primati per chi sta all’opposizione o per chi ha legittimamente governato grazie alle scelte degli elettori. Non è questo il momento: avremo tempo, ci saranno competizioni elettorali, lì ci sarà la possibilità di riflettere con forza e con passione su questa legislatura. Tutti i sammarinesi che ci ascoltano sanno benissimo cosa pensiamo. Ma una classe dirigente che guarda sempre indietro e non sa mai superare le polemiche è una classe dirigente destinata a perdere e ad affossare il proprio Paese. Siamo chiamati oggi a ricucire la Repubblica dopo troppe polemiche e dopo troppe risse. Partendo da una domanda: cosa vuole la gente? Per noi vuole un armistizio ed un lavoro comune. Tutto il resto è solo una polemica strumentale. Qualcuno potrà pensare che la nostra proposta di Governo di Emergenza nasca sulla sconfitta della politica. Mi permetto di correggerlo. Io penso che la sconfitta della politica sia costituita dai Governi che, dopo avere suscitato tante aspettative nella gente durante la campagna elettorale, le deludono nel corso del loro operato. Lì nasce la sconfitta della politica, lì vi è la delegittimazione della politica. Questa è la nostra vera sconfitta e questo, purtroppo, è capitato in passato troppo spesso. Nel 2006 il centro – sinistra non ha riformato lo Stato, né ha prevenuto il terremoto che lo avrebbe colpito. Dal 2008 ad oggi il Patto non ha ancora normalizzato con Roma. E’ un dato di fatto. Per questo occorre un atto straordinario di volontà politica. Tutti sappiamo ciò che ci divide. Oggi, però, dobbiamo rimuovere gli ostacoli e privilegiare un minimo comune denominatore di riforme condivise coinvolgendo le parti sociali il cui protagonismo è stato evidenziato dalla crisi. Di fronte ad una possibile ondata antipolitica tutti, senza distinzione di ruoli, siamo a rischio. Perché oggi gli alibi sono finiti. Specialmente quelli facili. Tutti ci siamo nascosti dietro gli alibi: si è nascosta la maggioranza e si è nascosta anche l’opposizione. Oggi non ci sono più scuse per nessuno. Lavoriamo su pochi punti. Certezza nelle relazioni internazionali (Italia ed Europa). Completiamo il percorso di allineamento normativo rispetto agli altri Paesi di riferimento. Diamo un senso ad un progetto di crescita della competitività del Sistema Paese. Definiamo un impegno serio nella riduzione della spesa corrente parlando coraggiosamente di Pubblica Amministrazione. Dal grado di sostegno a questa fase di emergenza e dalla responsabilità nel sostenere scelte impopolari, potrebbero nascere o meno nuove alleanze politiche, potrebbero matureranno sintonie inedite, non da altro. È finita l’epoca degli ideologismi, è finita l’epoca degli schemi e dei classici (ma non per questo logori) avvicinamenti tattici. Non vogliamo mettere alcuna spada di Damocle sulla testa del Governo. Ne ha già troppe pendenti. Ma se il Governo vuole andare avanti così, eviti almeno ai sammarinesi di propinargli comunicati inutili. Perché se un governo c’è. Se un governo ha dalla sua i risultati e la forza. Non ha bisogno di dirselo e ridirselo. E poi ridirselo ancora…

 

 

 

Giovanni Lonfernini

 

Capogruppo Consigliare Unione Per la Repubblica (UPR)

 

 

 

San Marino, 17 aprile 2012