San Marino, giovedì al via il processo Banca Cis: in 13, fra cui il giudice Alberto Buriani, accusati di associazione a delinquere

Un nuovo, pesantissimo capitolo si apre nella lunga e intricata vicenda giudiziaria legata a Banca Cis. Per la prima volta, nel contesto dei numerosi procedimenti connessi all’ex istituto di credito, la magistratura sammarinese introduce l’accusa di associazione a delinquere: un reato punibile con la prigionia di terzo grado, fino a sei anni.

Il processo si aprirà giovedì 8 maggio alle ore 10 con tredici imputati, tra cui ex vertici di Banca Centrale, funzionari, dirigenti di Banca Cis e un nome che fa rumore: il Commissario della Legge Alberto Buriani, attualmente sospeso dall’incarico.

A rappresentare l’interesse pubblico sarà l’Eccellentissima Camera, che – come deliberato dal Congresso di Stato lo scorso 29 aprile – ha già annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile, per ottenere il risarcimento dei danni causati dalle condotte contestate.

Un’organizzazione parallela al sistema di vigilanza?

Secondo l’impianto accusatorio della magistrata Elisa Beccari, i tredici imputati avrebbero operato come parte di un sistema strutturato, con lo scopo di commettere una pluralità di reati in ambito bancario e finanziario, ostacolando e manipolando l’attività di controllo e vigilanza nel settore creditizio sammarinese. A trarne vantaggio, secondo l’accusa, sarebbe stato Francesco Confuorti, finanziere italiano già al centro delle cronache sammarinesi, insieme a Daniele Guidi, ex direttore generale di Banca Cis, e al socio di maggioranza Marino Grandoni.

Particolarmente gravi le imputazioni nei confronti di Alberto Buriani, che avrebbe occultato reati riconducibili agli altri membri dell’organizzazione, sfruttando la sua posizione istituzionale e commettendo abusi e omissioni nell’esercizio delle funzioni di magistrato.

Una rete interna ed esterna alle istituzioni

A comporre quella che l’accusa definisce una rete organizzata, ci sarebbero stati anche i due ex direttori generali di Banca Centrale, Roberto Moretti e Ezio Savorelli, l’ex presidente Renato Grais, e alcuni membri chiave del Coordinamento di Vigilanza: Siotto, Sommella, Granata e Mazzeo.

Per quanto riguarda la struttura interna di Banca Cis, oltre a Guidi e Grandoni, figurano tra i rinviati a giudizio anche Marco Mularoni ed Emilio Gianatti, ex vice-direttori dell’istituto. Su Confuorti pende inoltre una contestazione per riciclaggio.

Un processo dal forte impatto istituzionale

Quella che si apre giovedì non sarà una semplice udienza. Il processo, che introduce per la prima volta l’ipotesi di un’associazione criminale operante all’interno delle istituzioni finanziarie, potrebbe ridefinire il giudizio storico e politico su un’intera fase della vita economica sammarinese.

La posta in gioco è alta: reputazione, responsabilità istituzionali e credibilità internazionale del sistema Paese. E per la prima volta, la giustizia di San Marino si troverà a dover dimostrare se davvero, nel cuore delle sue autorità di vigilanza, si è annidata un’organizzazione criminale in grado di aggirare le regole del gioco.