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  • San Marino. Giudiziaria. Udienza d’Appello per Gabriele Gatti (avv.ti Filippo Cocco e Paride Bugli) e Clelio Galassi (avv.ti Alessando F. Petrillo e Alberto Selva). Giudice di Appello, Pres. dott. Renato Bricchetti

    Ieri si è svolta presso il Tribunale di San Marino l’udienza di appello che ha visto protagonisti Gabriele Gatti, ex Segretario agli Esteri e leader politico di lungo corso, e Clelio Galassi, ex Segretario di Stato alle Finanze ed altra figura centrale nella politica sammarinese. Al centro del dibattito giudiziario, l’accusa di autoriciclaggio che ha portato alla condanna di Gatti in primo grado a due anni e cinque mesi di prigionia, pena sospesa, e alla confisca di somme imporanti per entrambi.

    Gli avvocati Filippo Cocco e Paride Bugli (difesa Gatti) hanno presentato un’appassionata difesa, puntando non solo alla prescrizione, riconosciuta dalla stessa Procura del Fisco, ma anche all’assoluzione nel merito. Secondo Cocco, le argomentazioni della sentenza di primo grado si basano su presunzioni più che su prove concrete. In particolare, ha evidenziato come il giudice stesso, nella sentenza, ammetta che “gli esiti cui perviene l’accertamento dibattimentale non consentono affatto di affermare che Galassi e Gatti abbiano percepito tangenti”. L’avvocato ha sottolineato come, nonostante i sospetti, manchino collegamenti tra le somme confiscate e presunti vantaggi illeciti per gli imprenditori. Cocco ha anche citato le testimonianze del Nucleo Antifrode e dell’AIF, rappresentati rispettivamente da Paolo Francioni e Nicola Muccioli, i quali hanno escluso che le somme possano essere riconducibili a condotte illecite. L’avvocato Cocco ha definito la sentenza di primo grado come una decisione che, in un certo senso, “si avvicina a quella di una commissione tributaria”, dove presunzioni e ipotesi sembrano avere lo stesso peso delle prove concrete. L’avvocato ha rimarcato che Gatti, in adempimento alla legge del 2013 sul riciclaggio, ha dichiarato formalmente la proprietà delle somme ben prima dell’entrata in vigore della normativa, rendendo quindi impossibile sostenere che si tratti di autoriciclaggio.

    Per Galassi, la cui assoluzione in primo grado è stata accompagnata da una confisca di 653 mila euro, l’avvocato Alessandro F. Petrillo ha posto una questione di principio: la confisca senza condanna. “Clelio Galassi non è neppure più imputato”, ha ribadito, definendo abnorme la decisione del giudice di primo grado. Petrillo ha contestato l’applicabilità della confisca in mancanza di una condanna definitiva, sottolineando che in passate pronunce, anche lo stesso tribunale sammarinese ha escluso questa possibilità. Il legale ha quindi chiesto la revoca della confisca e la dichiarazione di inammissibilità del ricorso dell’Avvocatura di Stato, che insiste per confermare le statuizioni. L’intervento dell’avvocato Alberto Selva ha integrato il ricorso, contestando l’eccezione di inammissibilità del ricorso stesso, sottolineando come il Collegio Garante abbia espresso l’inammissibilità della confisca senza condanna, richiamando una recente sentenza del 2023.

    La Procura del Fisco ha riconosciuto la prescrizione del reato per Gatti e ha richiesto il rigetto del ricorso per Galassi, sostenendo però la conferma delle confische per entrambi. Da parte sua, l’Avvocatura di Stato ha confermato la richiesta di inammissibilità dell’appello per Galassi e ha insistito per la conferma delle misure adottate in primo grado.

    L’udienza si è conclusa lasciando il giudice di appello il pres. dott. Renato Giuseppe Bricchetti,  con la complessa decisione di accogliere o respingere le contestazioni avanzate dalle difese.