San Marino. Giustizia, bagarre in Congresso di Stato. Alla fine che cosa hanno deciso?

Il Paese ha le osse rotte e non sa se tornerà ad alzarsi. Coloro che gliele hanno suonate sono gli stessi che vantano il farmaco miracoloso per poterlo curare. Che la gente si affidi a certi medici (se così li vogliamo chiamare) è piuttosto improbabile ma siccome questo lo sanno anche lorsignori è possibile cerchino di passare dalla finestra, sicuri di non poter avere più alcun accesso dal portone principale. Sul fronte giustizia ci sarebbe la volontà di andare avanti con la questione – vitale per qualcuno – della mancata presa d’atto dei due giudici d’appello. E sì perché nonostante la Reggenza, le cui scelte erano sino a ieri insindacabili, abbia deciso di non inserire il comma nell’ultimo Consiglio, sarebbe stato sollevato il conflitto di attribuzione scegliendo per la difesa un noto professionista italiano con spese a carico della cittadinanza. Proprio nella giornata di ieri infatti il Congresso di Stato avrebbe esaminato la delibera di autorizzazione di spesa in barba alle istanze delle ex opposizioni che avevano chiesto di non procedere in quel senso vista la fase di ordinaria amministrazione. Se così fosse (e la delibera fosse stata adottata, il che non è dato sapere visto che a domanda specifica di questa redazione posta ad alcuni Segretari di Stato, non è pervenuta risposta, ndr), sarebbe la prova provata che nel governo Adesso.sm l’area ‘non democratica’ di Ssd e Civico10 ha sempre avuto un potere di contrattazione vicino allo zero. E vorrebbe dire anche che non siamo tutti uguali ma che qualcuno è più uguale di qualcun altro. Se così non fosse non vi sarebbe stato alcun impedimento nell’autorizzare la copertura delle spese legali per la difesa di un consigliere della Repubblica, Elena Tonnini, chiamata in giudizio da Confuorti per aver rivelato, nell’interesse della collettività che rappresenta, i suoi legami con San Marino. E’ fortuna che in questi anni ci sia stato chi, incurante delle ‘conseguenze’, abbia continuato a indagare e denunciare con l’obiettivo di provare a salvare il Paese. Ci sono delle volte – ce lo ha insegnato la Fallaci – in cui avere paura è immorale e incivile. Una lezione che in tanti dovrebbero tenere a mente.

Repubblica Sm