San Marino. Giustizia, il governo annuncia una legge anti-corruzione. Sul “conto Mazzini” l’esecutivo difende l’indipendenza dei giudici

“Nessuno oggi può dire al tribunale di andare più piano, si deve andare fino in fondo e le responsabilità devono essere assunte”. Questo è il messaggio che il governo sta mandando sull’inchiesta denominata “conto Mazzini”, all’indomani dell’arresto clamoroso di Claudio Podeschi, ex segretario di Stato (ed anche ex Capitano Reggente nel 1991) e fino alla scorsa legislatura uno degli uomini di punta del Pdcs, primo partito del Paese.

Una vicenda discussa ieri al tavolo del congresso di Stato, riunito a Palazzo Pubblico, e sulla quale il segretario di Stato per gli Affari interni, Gian Carlo Venturini, ha portato una relazione ai colleghi. Nell’incontro settimanale dell’’esecutivo con la stampa, i segretari di Stato per il Turismo, il lavoro e l’industria, quindi Teodoro lonfernini, iro Belluzzi e Marco Arzilli riferiscono le riflessioni fatte in congresso di Stato sugli ultimi sviluppi dell’inchiesta che sta travolgendo il mondo politico sammarinese. le parole d’ordine dei rappresentanti dell’esecutivo sono “massimo sostegno” alla magistratura e il rispetto delle leggi, “in coerenza alle trasformazioni che ha attraversato il Paese in tema di adeguamento agli standard internazionali”.

Belluzzi fa presente quindi l’aspetto umano della vicenda: “Dispiace per chi è coinvolto – sottolinea – è una situazione che porta sofferenza a chi è sottoposto a indagini, ma gli organi preposti devono svolgere al meglio la loro attività”. Lonfernini distingue quindi i piani: da un lato c’è l’attività del tribunale che “deve andare avanti”, dall’altra “questo governo che non è mai stata la causa per interferire o bloccare efficienza del tribunale”, né tanto meno la cui attività di amministrazione del Paese prosegue, “indipendentemente – chiosa – da circostanze personali o che colpiscono perso- ne che hanno avuto ruoli pubblici”. il segretario al Turismo, esponente del Pdcs, assicura che “la tranquillità da parte della compagine governativa è totale”.

Al contrario minimizza la portata delle parole di chi annuncia documenti-bomba sui suoi esponenti, ovvero quelle di Giuseppe Roberti. “il Paese – manda a dire – non può essere ostaggio di sospetto, rigettiamo l’alone di incertezza che si vuole generale in modo scientifico sull’attività governativa”. (…)

San Marino Oggi