San Marino. Giustizia, politica al lavoro per nuove norme.

consiglioLa discussione in Aula della relazione 2014 del magistrato dirigente ha evidenziato la necessita? di alcuni interventi.

Unanime la solidarieta? contro gli attacchi denunciati dal tribunale.

Sostegno all’azione del Tribunale, condanna del tentativo di delegittimazione denunciato e confronto per introdurre le novita? legislative per migliorare la giustizia del Titano. Sono questi in estrema sintesi i punti salienti degli interventi dei consiglieri in merito alla relazione relativa al 2014 del magistrato dirigente Valeria Pierfelici discussa nella seduta consigliare notturna di mercoledi?.

“I dati riportati – ha detto in apertura Giancarlo Venturini, Segretario di Stato agli Interni e Giustizia – delineano un quadro con la permanenza di sofferenze e nuove emergenze, ma anche riprese. La giurisdizione di appello civile si caratterizza per gravi sacche di arretrato, in aumento progressivo. Aumentano le sofferenze nelle cause civili di primo grado. Nell’istruttoria penale ci sono criticita?. Sono stati necessari correttivi nella distribuzione del lavoro. L’appello penale non presenta particolari problemi. Significativi i dati sulle confische”.

Venturini ha sottolineato quindi che il continuo lavoro normativo della segreteria di Stato. “Continua il lavoro sul nuovo codice di procedura penale” ha detto, sottolineando che in fase di stesura una bozza di progetto di legge sui riti abbreviati mentre sugli illeciti informatici una bozza e? gia? predisposta. Inoltre “c’e? una relazione con gli spazi per una nuova struttura carceraria”.

Da Ap Valeria Ciavatta, presidente della Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia, riscontra che nel settore “non tutto e? rose e fiori. C’e? un problema nell’istruttoria penale – ha detto – Il magistrato dirigente ha illustrato questa non piena soddisfazione in diversi passaggi. E? una situazione che viene monitorata. La cosa non puo? essere lasciata senza una osservazione continuativa. Vi e? una situazione sulla quale si manifestano forti criticita?. Se non verranno superate per la commissione sono intollerabili”. Il riferimento e? alle “carenze nell’istruttoria penale da parte di un giudice in particolare” e al ruolo delle forze di polizia, “specialmente per il ruolo di polizia giudiziaria”.

Manuel Ciavatta dal Pdcs ha evidenziato l’importanza del potenziamento delle risorse umane dato che “nella revisione dei carichi di lavoro delle risorse umane ci sono delle emergenze”, in particolare per alcuni giudici. Il consigliere ha quindi sottolineato la necessita di tutelare i giudici “rispetto agli attacchi fatti in passato”.

Da Sinistra unita Ivan Foschi ha innanzitutto notato il problema delle rogatorie che da autorita? straniere giungono a San Marino che vengono poco evase, dato che ne restano 107 in attesa di risposta, “quasi tutte in Italia”. Spazio poi alle “note negative”: ci sono settori “con iter celeri, altri meno – ha detto Foschi – C’e? una situazione in cui aumenta l’arretrato”. Male anche la “scarsa collaborazione con il tribunale da parte di uffici pubblici” – “dipartimento Esteri, polizia, Banca Centrale” – che “comporta deficit nella procedura di accreditamento nei confronti degli organismi internazionali”.

Un tema importante anche per Andrea Zafferani di C10 che invita il governo a farsene carico. “Si toglie tempo ed energia al tribunale – ha detto – specialmente ai giudici”. Un plauso alla crescita di sequestri e confische. “E? un modo importante per recuperare risorse sottratte alla collettivita?”. Tra le proposte avanzate da Zafferani c’e? stata quella di normare anche sul Titano la figura del collaboratore di giustizia.

Per Matteo Zeppa di Rete “la relazione e? un po’ non in linea con i tempi, perche? gli eventi hanno preso un certo tipo di andamento. Quasi 20 milioni di sequestri ai quali vanno aggiunti 9 immobili.
Ci sono molti punti importanti sui quali bisognerebbe focalizzarsi. Numerosi professionisti sammarinesi stendevano, anzi stendono, il tappeto rosso ai malavitosi”.

Dai banchi di Su Francesca Michelotti ha evidenziato come la relazione “da? la misura del nostro Paese. Vediamo confermati alcuni dati sulla crisi, dalla quale non siamo ancora usciti. Aumentano le societa?, debole segnale che ci auguriamo in breve tempo diventi forte. Sappiamo – ha aggiunto – che in questo momento il tribunale e? sottoposto a una bufera di spinte e controspinte perche? sta affrontando dei processi importan- ti per la nostra comunita?”. Il consigliere Vladimiro Selva del Psd ha sottolineato l’importanza di “dare strumenti aggiuntivi a chi amministra la giustizia, con riti abbreviati e sistemi di incentivo premianti. Non si pensa al patteggiamento ma riduzioni di pena. La politica su questi argomenti farebbe bene a impegnarsi”. Ha inoltre evidenziato come l’esame dei carichi di lavoro “porti alla luce posizioni critiche di alcuni operatori della giustizia dal punto di vista quantitativo. Spero che ci sia una evoluzione. Altrimenti bisognera? valutare delle soluzioni che superano il problema”.

Chi e? discostato dal coro e? stato il segretario del Pdcs Marco Gatti che nel proprio intervento non ha lesinato qualche critica, pur esprimendo preoccupazione “per il passaggio della relazione in cui si parla di azioni che tendono a creare false prove per ottenere in fase di appello discredito e mettere in discussione la fase inquirente”. Poi ha aggiunto: “C’e? un passaggio che non ho condiviso molto. E? un passaggio in cui la magistratura chiede alla politica maggiore sostegno. Mi sembra che la politica da molto tempo sia a fianco dell’azione della magistratura, non so esattamente a cosa si richiami. Io purtroppo a volte ho avvertito il contrario ovvero che la magistratura non e? cosi? vicina alle azioni che fa la politica per portare il cambiamento in questo paese. La politica viene spesso denigrata a tutti i livelli ma delle grandi azioni di tutela non le abbiamo viste”. Di qui l’invito a fare “riferimenti con nomi e cognomi e fatti” in certe ordinanze o certe sentenze. “Si dice che certi uomini sono coperti ancora nelle istituzioni e nella Pa – ha aggiunto – ma occorre fare distinzioni, fare nomi e cognomi. Tutte le istituzioni devono essere legittimate per poter continuare il cambiamento”

Davide Giardi, La Tribuna