L’estate che stiamo per salutare si classifica al secondo posto tra le più calde e siccitose dal 1800. «Le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti sono considerevoli, ben evidenti e sotto gli occhi di tutti». L’associazione sammarinese produttori agricoli e l’associazione coltivatori diretti segnalano ancora una volta la grave situazione che ha colpito il settore agricolo conseguente alla perdurante siccità e alla grande crisi idrica e rinnovano l’invito alle istituzioni di riconoscere lo stato di calamità per il sostegno alle aziende agricole e ai tanti piccoli produttori. «Tranne i cereali vernini come il grano o l’orzo – spiegano – tutte le altre coltivazioni del nostro territorio hanno subito lo stress della mancanza di precipitazioni e risentito della siccità. Quasi dimezzata la produzione delle foraggere e dei pascoli, quasi annullata la produzione di miele, la produzione delle olive continua ad essere in sofferenza e se la siccità perdura il rischio è che il danno sia del 100%. In difficoltà anche gli allevamenti. Produzione orticola quasi nulla, vendemmia anticipata e notevole calo di produzione accompagnato da una bassa resa in cantina». Il Resto del Carlino
