Partiamo per andare al giornale verso le 23, dopo la cenetta preparata con ‘cura’.
Arriviamo in zona Cailungo, appena passato il Briko, direzione Dogana. Pioggia e vento con Stefano alla guida.
Parlavamo del più e del meno e all’improvviso il pilota a voce alta ‘Guarda, Guarda!’ Un po’ spaventata vedo nel buio, uno dietro l’altro, tre cinghiali in fila indiana a dieci metri dalla macchina che noncuranti del traffico attraversavano la strada dal campo di destra a quello di sinistra, tranquilli.
Erano anche belli grossi, non enormi ma belli tosti.
Se avessero urtato la Panda ce li saremmo trovati seduti dietro tutti e tre con il sedere di fuori almeno per due di loro. Il mio ‘Lui’, che per proteggerlo non dirò in che curva sia di San Marino, non ha certo quella stazza
e soprattutto non è un cinghiale.
Un mese fa sotto monte Cerreto prima di Santa Mustiola un grosso istrice mi corse davanti per circa 100 metri prima di inabissarsi nel buio. Direte è normale, in fondo non siamo al centro di New York dove però, come a Roma, quei tre cinghiali ci potrebbero stare proprio bene.
Durante il giorno ripasso per svariati motivi in quelle stesse zone ‘notturne’, in quelle curve che non sembrano più le tue, così trafficate, così diverse.
Non provi più, sotto la luce del sole, le stesse emozioni: come se quei luoghi di giorno non siano neanche lontani parenti di quelli della notte.
Vi sarò certamente capitato di stare per un certo periodo all’estero, magari per mesi.
Quando torni a casa i tuoi occhi sembrano quelli di un’altra persona, valorizzano e apprezzano ogni dettaglio, anche i pali della luce, un dosso, un panorama che se anche li conosci a memoria non sembrano più gli stessi.
Sono gli occhi del turista, del forestiero. Frequentare i luoghi durante la notte ti vengono gli occhi dell’ospite, apprezzi di più ciò che il giorno non vedi, non valorizzi.
Ieri sera, Lui o Lei, il mio tasso, bianco e nero, non c’era.
Stasera mi fermerò ugualmente nel caso non ci fosse.
Lo aspetterò per qualche minuto, guardando le Tre torri dalla macchina di cui due colorate di arancione.
Barbara Tabarrini