San Marino. Gli operatori appoggiano la “rivoluzione” di Lonfernini. La dichiarazione di Stefano Raggi

“Non toccate Lonfernini – commenta Raggi a proposito del rimpasto – altrimenti siamo pronti a tutto” .

La “piccola rivoluzione” di Lonfernini, come l’ha definita lui stesso, piace agli operatori del turismo che esprimono soddisfazione per una norma che definiscono “coraggiosa”. Particolarmente contento è Stefano Raggi, titolare del ristorante La Fratta in Città nonché presidente del consorzio San Marino 2000 e vice presidente dell’Unione sammarinese del Turismo, che in riferimento al passaggio del decreto che fissa nuovi paletti sui contributi statali agli eventi privati sottolinea come fosse “ora di cambiare un certo sistema”, ovvero il fatto che “noi sammarinesi si era adusi ad andare a bussare alle porte del politico a chiedere finanziamenti e regalie varie”.

Dato che a San Marino i soldi non erano un problema spesso, commenta Raggi, sono stati dati “a pugnaccio, buttati”. Quindi per fare interventi come quelli di Lonfernini “servono gli attributi” perché vanno a “soverchiare un sistema”.

In più ci vuole coraggio ad emanare decreti che “sembrano impopolari ma non lo sono. Hanno anzi – continua Raggi – una profonda base di educazione civica”. Certo ora “che non si passi dal troppo al nulla. Occorrerà vagliare bene i progetti meritevoli – si raccomanda l’imprenditore- non bisognerà essere troppo rigidi perché in mezzo a tante proposte ci sono anche buoni progetti”.

L’importante è che il segretario Lonfernini continui a confrontarsi con gli operatori “come sta facendo” e coinvolgere le associazioni nelle scelte degli eventi meritevoli.

A Raggi piace molto anche l’altro aspetto fondante del decreto: le aperture serali obbligatorie fino alle 23 in caso di eventi particolari. “Sono anni – spiega – che chiediamo che anche i negozi del centro siano aperti. Abbiamo cercato in questi anni di sensibilizzare le varie segreterie a provvedimenti simili senza successo. Non è possibile – si sfoga Raggi – che nei sabato sera di giugno e luglio ci siano negozi nel pieno centro storico che siano chiusi. Noi operatori del settore alberghiero e ristoratorio ci sentiamo rimproverare dai turisti che è tutto chiuso. ‘Cosa si può fare a San Marino di sera?’ -ci chiedono- ‘Non siete un paese turistico?”. (…) La Tribuna

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