San Marino. Gommista abusivo a Domagnano. I pneumatici abbandonati accanto ai cassonetti segnalati ieri denunciano un’attività illegale.

gomme cassonettiPensionato cambia le gomme ‘in nero’ nella sua officina illegale e le getta in un cassonetto.

Ieri avevamo segnalato la presenza di pneumatici usati abbandonati da giorni accanto ai cassonetti di via delle Mimose a Domagnano. Nella notte sono spariti e si pensava fossero stati raccolti dai netturbini. Ma la curiosità è insita in questo mestiere e aperto il contenitore dell’indifferenziata si è scoperto che qualcuno li aveva semplicemente occultati al suo interno.

Facendo qualche domanda ai residenti è emersa la verità. In una via traversa a via delle Mimose c’è un pensionato che abusivamente svolge la professione di gommista, in un’officina irregolare e, di fatto, lavorando in nero.

Non solo, quando è più o meno l’ora di cena, l’uomo si sbarazza delle gomme che ha cambiato portandole con il suo furgoncino vicino ai cassonetti della zona che non sono sorvegliati dalle telecamere.

“Lo posso confermare -racconta un residente della zona- nei cambi di stagione soprattutto, si sente il rumore della pistola a aria compressa svitare e avvitare i bulloni dei cerchioni fino a tarda sera, è un rumore caratteristico e ben riconoscibile”. Non solo. “Lo hanno visto in molti andare a smaltire le gomme che cambia -afferma un altro residente del Castello- vicino ai cassonetti della zona, sarebbe il caso che la smettesse, lo sanno in tutti ma nessuno ha mai denunciato la cosa.

Questo è solo un giornale e chi scrive non è né un poliziotto né un giudice e quindi le generalità dell’abusivo non saranno pubblicate su queste pagine.

Le autorità però, dovrebbero attivarsi per fermare l’attività illegale che porta avanti quest’uomo in pensione.

Nel caso poi che non succeda nulla, il gommista irregolare, sarebbe il caso che almeno smettesse di inquinare abbandonando le gomme usate nelle isole ecologiche confidando nel lavoro dei netturbini.

Almeno le smaltisca al centro multiraccolta di San Giovanni.

Marco Bollini, La Tribuna