Nonostante il meteo minacciasse pioggia e nonostante, come ha denunciato la Csu, ci siano stati vari tentativi di dissuadere quei lavoratori che avevano in animo di aderire alla manifestazione, i numeri
di chi ha partecipato allo sciopero non lasciano dubbi su quale ne sia stato l’esito.
E’ stato un richiamo alla dura realtà lo sciopero che ieri ha visto salire in piazza oltre tremila persone per manifestare uno scontento che da mesi e mesi ormai si stava respirando in Repubblica. Nonostante il meteo minacciasse pioggia e nonostante, come ha denunciato la Csu, ci siano stati vari tentativi di dissuadere quei lavoratori che avevano in animo di aderire alla manifestazione, i numeri di chi ha partecipato allo sciopero non lasciano dubbi su quale ne sia stato l’esito. Semmai c’è da chiedersi se dai piani alti della politica ci sarà, questa volta, la volontà di prestare orecchio alla piazza che ha parlato e ha detto che la misura è ormai colma. Ma mentre fuori, sul Pianello, la gente stava manifestando, dentro nell’aula sono andati avanti i lavori per l’approvazione del decreto sulla cosiddetta patrimoniale(poi slittata al prossimo Consiglio). Molti, anzi moltissimi sono stati gli emendamenti portati dalle forze di opposizione, nel tentativo di mitigare gli effetti negativi di un provvedimento recessivo e non equo che però non hanno trovato il favore della maggioranza che li ha respinti. Già nella discussione di martedì si era acceso il dibattito sull’inopportunità di una patrimo- niale in un momento così delicato per l’economia della Repubblica.
“La patrimoniale che avevamo introdotto noi – ha detto il consigliere del Pdcs Pasquale Valentini – si collocava in un contesto ben diverso, dove per esempio non si era nemmeno usciti dalla black-list”. “Questa patrimoniale – ha proseguito il capogruppo del Psd Iro Belluzzi rivolgendosi al governo – è il frutto della paura che avete creato verso il futuro con la cosiddetta operazione verità prima e con le presunte ristrutturazioni bancarie poi, che hanno generato debiti su debiti cui ora chiedete ai cittadini di far fronte”.
Dello stesso avviso il Consigliere Ciavatta “c’è anche da chiedersi a cosa verranno destinati i soldi della patrimoniale, soldi dei cittadini che verranno usati per chiudere i buchi delle banche”. Sostegno è invece arrivato dai Consiglieri di maggioranza che hanno parlato a lungo dell’utilità di questa patrimoniale. Lo ha sostenuto per esempio il consigliere Lorenzo Lonfernini: “A cosa serve la patrimoniale? Dobbiamo avere i conti in ordine per farci aiutare dagli organismi internazionali”
Una riflessione che a ben guardare deve fare accendere non uno ma cento campanellini d’allarme visto che staremmo mettendo i conti in ordine per creare le basi dell’indebitamento estero che si tradurrà in altre imposte e altri tagli. Ecco spiegate non solo le ‘ragioni’ della patrimoniale ma soprattutto quelle di una così massiccia adesione allo sciopero. Per questo governo in perenne deficit di credibilità non si tratta più evidentemente di far passar la nottata.
La RepubblicaSM