I cittadini hanno più interesse ad ascoltare ancora le frottole – già sbugiardate dalle sentenze – di governo e maggioranza o vorrebbero notizie su eventuali disastri dei quali potrebbero essere nuovamente vittime? L’opposizione aveva chiesto in ufficio di presidenza che il segretario Eva Guidi (foto) facesse un riferimento specifico su Cis. La maggioranza a quel punto si è spaccata o ha fatto finta di spaccarsi raggiungendo infine l’accordo di concedere un riferimento da parte del Segretario da svolgersi
in seduta rigorosamente segreta e senza dibattito.
In cambio la maggioranza ha chiesto e ottenuto che nel comma Asset non si parlasse di Cis.
La cittadinanza non andrebbe tenuta all’oscuro dei gravi problemi che affliggono il Paese. E tuttavia c’è chi è sempre pronto a concedere o far finta di concedere qualcosa pur di riuscire a mantenere il più stretto riserbo intorno alle questioni sulle quali – lo ha ben detto il consigliere del Ps Bronzetti – si è spesa l’intera azione di governo e maggioranza. E’ quanto accaduto la scorsa settimana in consiglio grande e generale dove il comma su Asset si sarebbe prestato a trattare un argomento di stretta attualità, quello di banca Cis e del suo reale stato di salute dopo il provvedimento giudiziario che ha colpito l’ ad Daniele Guidi. In fondo i cittadini hanno più interesse ad ascoltare ancora le frottole – già sbugiardate dalle sentenze – di governo e maggioranza o vorrebbero notizie su eventuali disastri dei quali potrebbero essere nuovamente vittime? L’opposizione aveva chiesto in ufficio di presidenza che il segretario Eva Guidi facesse un riferimento specifico su Cis.
La maggioranza a quel punto si è spaccata o ha fatto finta di spaccarsi raggiungendo infine l’accordo di concedere un riferimento da parte del Segretario da svolgersi in seduta rigorosamente segreta e senza dibattito. In cambio la maggioranza ha chiesto e ottenuto che nel comma Asset non si parlasse di Cis. Ancora si vorrebbero stendere ben in vista i panni di una banca che qualcuno ha provveduto a sporcare con del finto inchiostro (presto sbiadito) – per farlo si è stati disposti a tutto, ha detto il consigliere Pasquale Valentini – avendo cura che in un’altra banca tutto resti rigorosamente nascosto. Tuttavia hanno un bel tenere le saracinesche giù, l’aria del governo odora ormai di decomposizione. A darne l’ultima conferma sono stati i contenuti degli interventi dei pochi consiglieri di maggioranza che sono intervenuti sul comma Asset. In particolare il consigliere di Civico10 Jader Tosi essendo ormai evidenti le responsabilità ha provato però a scaricarle sulle forze di opposizione. “Non siamo in grado – ha detto – di fronteggiare poteri più grandi di noi”. E poi incredibilmente ha detto ancora: “Noi abbiamo dovuto difenderci per due anni dall’opposizione con l’elmetto in testa. La responsabilità è di tutti. La maggioranza ha bisogno anche dell’opposizione. Noi l’abbiamo sempre detto che serviva un confronto che l’opposizione però ha rigettato”.
Gli ha risposto con determinazione ed evidentemente maggior lucidità il consigliere del Pdcs Francesco Mussoni. “Le vostre sono considerazioni liquidatorie, al di là di fare gli avvocati difensori di se stessi, occorre fare una analisi. Il governo guida, sceglie i passeggeri, decide le destinazioni, noi dell’opposizione possiamo solo interpretare il percorso. Mi pare che la poca maggioranza che è intervenuta mistifichi la realtà. Non siamo noi che guidiamo la macchina e dopo due anni non si possono addossare le responsabilità a chi peraltro ha sempre denunciato le cose ben strane che accadevano in Asset, in Bcsm, in Carisp. Noi abbiamo denunciato e ricostruito il percorso, voi guidavate la macchina. Come si fa a stupirsi ora dei provvedimenti dopo che sono mesi che la magistratura racconta i percorsi del governo? Ora volete dialogare? Ok ma prima ammettete le responsabilità politiche. Far finta di niente è pure questa una grave responsabilità. Non potete mischiare il diritto penale, parlare di responsabilità individuali anziché riconoscere le vostre! Un governo normale dà le dimissioni”. La RepubblicaSM