L’affollata assemblea popolare organizzata dal Comitato di Torraccia ha portato alla luce i gravissimi errori di un governo pasticcione e inadeguato sul tema dell’ “aeroporto di Torraccia”.
Il comportamento del governo è riuscito a mettere in difficoltà perfino i rappresentanti dei partiti di fronte ad un Comitato preparato e documentato.
Ha danneggiato anche le contenute e realistiche proposte dell’Aeroclub che, come tutti, non vuole un aeroporto improponibile, ma un’aviosuperfice sicura e sostenibile.
La platea ha rumoreggiato simpaticamente su alcune affermazioni facendo capire la completa disapprovazione sulla conduzione contradditoria e pressapochista del governo e la netta opposizione ad un aeroporto, arabo, cinese o spagnolo che sia.
E’ stata una buona riunione che potrebbe determinare la ripartenza di un dialogo e di un confronto per trovare l’intesa su una aviosuperfice adeguata alle esigenze e alle convenienze del Paese.
Purtroppo il governo non ha voluto elaborare un progetto paese quanto mai indispensabile per gli indirizzi di fondo sulle infrastrutture necessarie per l’ammodernamento e la crescita del nostro sistema economico.
E quanto avviene, è il risultato di dilettanti allo sbaraglio in perenne ammirazione dei Cavalieri Bianchi e della illusoria pioggia di soldi sul Titano.
La riunione popolare di ieri sera nella Sala Montelupo, dove il grande assente era il governo ( sostituito in qualche misura dal documentato segretario della DC ) , ha dato una lezione alla politica: gli interventi infrastrutturali vanno proposti nell’ambito di un progetto paese, con un business plan, con una analisi costi benefici e realizzati dopo un confronto costruttivo con i cittadini e le rappresentanze politiche, economiche, sociali.
I ridicoli voli pindarici dell’interpello internazionale senza sapere cosa si vuole, è meglio lasciarli perdere e ritornare con i piedi per terra.
Emilio Della Balda