Le graduatorie scolastiche rischiano di diventare la barzelletta dell’estate se non fosse che ne va della didattica e del lavoro degli insegnanti che non sanno quanti punti gli verranno attribuiti per i corsi di aggiornamento frequentati.
La cronaca della vicenda, sempre più simile a quella di una tragicommedia ruota attorno alle graduatorie scolastiche che vanno emanate entro il 20 luglio.
Manca in realtà poco tempo ma sulla vicenda pende almeno un ricorso amministrativo davanti al giudice il cui esito, atteso proprio in questi giorni, potrebbe modificare quanto adottato fino ad ora dalla commissione incaricata di stabilire i punteggi. Lavoro che oltre a essere oggetto del ricorso, è anche contestato dalle opposizioni.
Sul “libro nero” i 6 punti che fino ad ora la commissione attribuiva agli insegnanti precari che frequentano i corsi For.com, corsi completamente on line, a pagamento per accedere ai quali, spesso, non è necessario avere una laurea magistrale o quinquinnale del vecchio ordinamento, anche se è requisito previsto dalla legge sammarinese del 2007 e ribadito anche da un ordine del giorno in Consiglio Grande e Generale del 30 settembre 2014. E così per correre ai ripari e arrivare in tempo per il 20 luglio,il governo predispone una “pezza” e il 24 giugno scorso emette un decreto, che andava proprio a specificare le modalità di assegnazione dei punteggi, declassando i corsi For.com da 6 punti a 1,5 punti (così che al massimo, potendone frequentare due all’anno, tramite tali corsi si ha diritto solo a 3 punti e non più a 12).
Ma cosa succede? Che durante il Consiglio Grande e Gererale di giugno, chiusosi il 29 del mese scorso, la segreteria di Stato alla Cultura, dopo aver già incassato, cosa rara, il plauso da tutta l’oppposizione, nessuno escluso, prova a chiedere la procedura d’urgenza per inserire il decreto tra quelli da approvare. Procedura che non viene concessa dato che le opposizioni sì sono favorevoli ma lo vogliono analizzare. Quindi il decreto sarebbe dovuto slittare per la ratifica al Consiglio di luglio, ma essendo già esecutivo, avrebbe contribuito a far stilare le graduatori e con i correttivi previsti.
La fretta della segreteria stava nel fatto però che c’era da prevedere un emendamento al decreto. L’inghippo stava nel fatto che alcuni insegnanti avevano fatto presente le difficoltà, in alcuni casi, a reperire il bando dei corsi Fro.com frequentati, per consentire alla commissione di verificare se erano specifici per chi avesse una laurea magistrale o vecchio ordinamento, oppure no.
E così, la segreteria ha ritirato il decreto numero 94 del 24 giugno e il 30 giugno ne ha proposto un altro, il numero 100 dove viene modificato in sostanza un articolo. Ecco la seconda pezza che però non ha soddisfatto le opposizioni. (…) La Serenissima