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  • San Marino. Grande successo per “Tornando a est” in anteprima nazionale e internazionale al cinema Concordia, incantevole biglietto da visita per il progetto del cine-turismo sul Titano … di Angela Venturini

    Si è appena chiusa la settimana di proiezioni, al cinema Concordia di Borgo Maggiore, in anteprima nazionale e internazionale per il film “Tornando a est”. Una produzione che segna l’ingresso di San Marino nel grandissimo mondo del cinema e delle mille potenzialità che esso riserva, sia a livello di immagine, sia a livello di indotto.

    Un film con tutte le caratteristiche del successo annunciato.

    Del resto, si tratta di un road-movie che tratta con leggerezza e in maniera molto piacevole un tema forte, spesso inquietante, qual era il mondo post sovietico e le sue macerie. Va anche detto che “Tornando a est” si presenta come il secondo capitolo di una saga ispirata alle vicende reali dei produttori, iniziata con “Est- Dittatura last minute”, uscito in piena pandemia e per questo passato quasi in sordina, nonostante il successo nei festival internazionali. In questo caso, il registro della commedia si affianca a quello della spy story, mentre la nostalgia cede spesso il passo al disincanto.

    Siamo nel 1991, due anni dopo la caduta del muro di Berlino. Eppure non molte altre cose sono cadute e, specialmente nei Paesi dell’Est europeo, tutto è rimasto pressoché uguale: i banchi dei supermercati sono quasi vuoti, tutte le case sembrano fatiscenti, per le strade girano ancora i carretti trainati dai muli e le ormai dimenticate Trabant.

    Per chi decide di andare dalla Romagna in Bulgaria, senza telefonino, senza Google Maps, con il dialetto locale come seconda lingua, le avventure non mancano.  “Tornando a est” racconta l’avventura di tre ragazzi di Cesena che decidono di fare una vacanza a Sofia per conoscere l’amie de plume di uno di loro, che da mesi si scrive con una ragazza e le ha mandato perfino dei soldi.

    Rice, Pago e Bibi, al secolo: Lodo Guenzi, Matteo Gatta e Jacopo Costantini, tornano a calcare le scene dopo il primo film: “Est – Dittatura last minute”. Adesso sono cresciuti: Rice lavora in banca, Pago sogna di rilevare una sala cinematografica (ma non ha i soldi per farlo) e Bibi è quello che si è innamorato di una ragazza bulgara. Ma sono sempre tre “pataca” romagnoli, amanti delle zingarate, per niente smaliziati di fronte ai pericoli della delinquenza organizzata. Tanto che vengono a trovarsi nel bel mezzo di un traffico di ragazze destinate alla prostituzione.

    Semplici, burloni, un po’ naif, sanno comunque strappare il sorriso e perfino la risata con quella spontaneità che alla fine sdrammatizza le situazioni più incresciose e premia gli ingenui. Tre attori giovani, senz’altro, ma già con tutte le carte in regola dei grandi artisti. 

    Accanto a loro, nomi molto noti della filmografia, come quelli di Cesare Bocci, di Zachary Baharov e Samuele Sbrighi. Una favola – commedia, che porta la firma del regista e sceneggiatore Antonio Pisu. Il quale costruisce intorno ai tre protagonisti un piccolo mondo antico ricreando la Bulgaria (e la Cesena) di quegli anni, che oggi ci appaiono davvero vintage, utilizzando anche spezzoni di archivio dell’epoca.

    Antonio Pisu è una piccola anomalia nel panorama cinematografico italiano, un regista davvero indipendente che segue una sua ispirazione lontana dalle commedie mainstream.

    Nei primi fotogrammi del film, compare anche San Marino, il suo splendido panorama e il centro storico, così come ha coordinato i lavori il nostro Fabrizio Raggi e sponsorizzato e voluto fortemente dalla Segreteria al Turismo ed in special modo proprio dal Segretario (Ministro ndr) Federico Pedini Amati.

    Ed è in questa collaborazione con professionisti sammarinesi e le istituzioni locali, la ragione della presentazione in anteprima nazionale e internazionale al cinema teatro Concordia di Borgo Maggiore, giovedì 13, mentre la pellicola arrivava contemporaneamente anche in 160 sale cinematografiche italiane. 

    Un superbo canale distributivo per il progetto che vuole portare in Repubblica piccole produzioni cinematografiche e presentarsi come biglietto da visita per attrarre sul Titano quel cine-turismo, che finora è stato un target inesplorato e già si presenta come un’importante opportunità di sviluppo.

    Su questa scia, da qualche tempo, lo Stato ha annunciato la creazione di una “Film commission” che dovrà rappresentare il fulcro per la creazione di nuove imprese in grado di fornire i servizi di cui le produzioni hanno bisogno, nonché favorire la crescita di una nuova sensibilità culturale indirizzata verso nuove professionalità (ce ne sono tantissime che ruotano intorno alla filmografia). Oltre ovviamente ad un potenziamento delle attività dedicate all’ospitalità.

    “Tornando a est” segna dunque anche l’avvio di una nuova strada che potrebbe attirare tanti giovani e tanti nuovi interessi.  

    Angela Venturini