Graziano Rossi, lei che mi può dire a proposito del Rally di San Marino?
«Posso dire tutto il bene possibile».
Quante volte ci ha partecipato come pilota?
«Tante volte, è una specie di classico della specialità»
Era in gara anche nell’edizione di quest’anno?
«Sì, gareggiavo con una a Bmw3» Una di quelle della sua scuderia da drifting?
«Una di quelle, però adattata particolarmente e appositamente per il rally»
Dove si trovava al momento dell’incidente?
«Ero a casa mia».
Come mai?
«Perché il giorno prima avevo rotto il motore e avevo dovuto ritirarmi».
Ha certamente saputo subito dell’incidente cha ha causato una vittima fra gli spettatori.
«Sì, l’ho saputo subito, ma secondo me è inutile parlarne più di tanto cercando chissà che cosa».
Perché dice così?
«Perché, per quanto i circuiti e i tracciati di gara siano sempre più sicuri e più adatti, nei rally c’è sempre qualcosa che resta imponderabile e impossibile da prevedere».
Da questo punto di vista il tracciato del Rally di San Marino secondo lei com’è?
«Le posso dire cosa non è: un tracciato né difficile né pericoloso. Fra l’altro stiamo parlando di una gara e di una competizione moltoimportanti e non certo di qualcosa di improvvisato e messo in piedi per l’occasione».
E’ una manifestazione molto conosciuta?
« E’ una manifestazione molto importante e per quello che riguarda le auto d’epoca quello di San Marino è uno fra i cinque appuntamenti più importanti che ci sono in programma in Europa».
Lei ha mai avuto incidenti nel Rally di San Marino?
«No, ho accusato solamente rotture meccaniche come mi è successo quest’anno».
Da pilota, se lei dovesse esprimere la sua opinione sul grave incidente di quest’anno cosa ci potrebbe dire?
«Quello che ho già detto»
E cioè?
«Che siamo di fronte a incidenti molto dolorosi dei quali è purtroppo inutile stare a discutere più di tanto».
Secondo lei non ci sono dunque né colpe né responsabilità da parte di qualcuno?
«Dico solamente che i rally sono per loro natura gare oggettivamente pericolose dove la casualità e le circostanze contingenti finiscono per giocare un ruolo importante e spesso determinante e, come in questo caso, anche drammatico».
Possiamo dire che secondo la sua opinione di pilota non ci sono responsabilità da rilevare?
«Per me è proprio così. Capisco con tutto il cuore il dolore di chi è stato colpito da questa tragedia. Sembra banale doverlo dire ma, purtroppo, sono cose che nelle gare possono succedere». Il Resto del Carlino
