Dal rapporto di valutazione del GRECO del 21.09.2020:
”Il principio dell’unità della Magistratura viene applicato. Non vi è alcuna differenza tra giudici e pubblici ministeri; essi appartengono allo stesso corpo professionale di funzionari. Attualmente nel paese sono in corso polemiche sulla percezione dell’ingerenza della politica nell’attività giudiziaria.
Questa preoccupazione riguarda la composizione del Consiglio Giudiziario in seduta plenaria, nonché la nomina, il rinnovo del mandato, la revoca e le responsabilità del Dirigente del Tribunale (in particolare quando la persona non proviene dalla carriera giudiziaria, cioè il dirigente non magistrato).
Dovrebbero essere adottate ulteriori misure per meglio regolamentare il reclutamento attraverso processi interni di avanzamento di carriera, nonché per la nomina dei più alti gradi della Magistratura (i Giudici per la Terza Istanza, i Giudici per i Rimedi Straordinari e i Giudici per la Responsabilità Civile dei Magistrati).
Inoltre, le relazioni annuali sullo stato della giustizia evidenziano disfunzioni nel Tribunale che hanno portato ad attriti interni.
Questa spiacevole situazione è emersa pubblicamente, screditando la tradizionale immagine positiva della Magistratura (soprattutto dopo le condanne emesse in relazione al caso Conto Mazzini) agli occhi dei cittadini.
L’arretrato giudiziario, in particolare in materia civile, è un’altra preoccupazione importante. Parte del problema è anche legato alle risorse disponibili e al modo in cui il loro utilizzo soddisfa le reali esigenze del Tribunale.
Una notevole mole di lavoro dei giudici è assorbita da compiti non giurisdizionali e il principio del giudice monocratico, che finora ha prevalso per la gestione dei casi a San Marino, non si addice più alla complessità di molti casi che arrivano sul banco del giudice, tra cui la criminalità economica.
Anche i mezzi tecnici devono essere sostanzialmente migliorati sia ai fini dell’efficienza che della trasparenza. Sono necessarie ulteriori misure per garantire la pubblicità delle decisioni dei giudici e per rafforzare i criteri di assegnazione dei casi a fini di coerenza, obiettività, trasparenza ed equità.
Questo contesto di cambiamento e modernizzazione del sistema giudiziario può, alla fine del processo, portare a miglioramenti positivi su diversi fronti, tra cui la trasparenza, l’integrità e la responsabilità.”
”