San Marino. Grida vendetta scempio degli alberi di via Paolo III

Le giustificazioni per aver ucciso i pini marittimi di via Paolo III sono state le più svariate ma tra tutte è emersa la necessità di abbattere le barriere architettoniche che è stata, a ben vedere, la più grande presa in giro di quel progetto visto che la via rimane monca, che esse sono state abbattute a metà, e che anche se quello fosse stato il fine, non ci sarebbe stato alcun bisogno di procedere con l’inutile taglio.

Si sente forte in questi giorni afosi la mancanza degli alberi ottuagenari di via Paolo III. Bene fa il consigliere di Civico10 Luca Santolini a portare in evidenza, nella cornice della 28esima sessione annuale dell’Ocse, i rischi e le conseguenze del riscaldamento globale. Altrettanto bene avrebbe fatto a cercare di impedire che il suo segretario, Augusto Michelotti, portasse avanti lo scempio di via Paolo III. Comprendiamo tuttavia che sia più facile parlare che fare a dispetto dello slogan del suo partito che recita invece ‘dal dire al fare’.

Le giustificazioni per aver ucciso i pini marittimi di via Paolo III sono state le più svariate ma tra tutte è emersa la necessità di abbattere le barriere architettoniche che è stata, a ben vedere, la più grande presa in giro di quel progetto visto che la via rimane monca, che esse sono state abbattute a metà, e che anche se quello fosse stato il fine, non ci sarebbe stato alcun bisogno di procedere con l’inutile taglio.

Si parla sempre di bellezza che ci salverà e poi si va ad imbruttire una delle strade più belle della riqualicazione di Zani degli anni 20/30. C’è così chi si è convinto che l’uccisione degli alberi sia stata propedeutica alla creazione di parcheggi per l’Ufficiò del Turismo che verrà trasferito nello stabile delle vecchie condotte mediche. Nel frattempo è arrivato anche lo sfratto per la segreteria degli studenti dell’Università.

Il che ha fatto dire al consigliere della Dc Stefano Canti: “anziché spendere 400 mila euro per abbattere le barriere architettoniche a metà, si potevano spendere quei soldi per adeguare la nuova sede della segreteria degli studenti dell’università già individuata nel palazzo SAIS, ex ufficio postale di San Marino Città. Da un lato non c’è più una sede per la segreteria degli studenti e dall’altra ancora il trasferimento dell’ufficio del turismo non è nemmeno avvenuto”. La RepubblicaSM