San Marino. I GUAI CE LI SIAMO CERCATI … di Emilio Della Balda

emilio della baldaI GUAI CE LI SIAMO CERCATI

Abbiamo subìto la black list per fare i furbi di fronte a tutta una serie di avvertimenti esterni a partire dall’assedio del 1997 da parte della Guardia di Finanza. La black list è durata tanto tempo perché il governo ha impostato la “guerra” con l’Italia invece di agire diplomaticamente e di intraprendere il percorso della trasparenza e della pulizia. Ha preferito proteggere i boss politici piuttosto che entrare nella white list ed ha causato al Paese danni enormi che durano tuttora.

Abbiamo subìto gli scudi fiscali che hanno svuotato le casse delle banche mettendo in crisi il sistema creditizio, perché il governo non ha trattato e non ha fatto valere la Convenzione con l’Italia che prevede la libera circolazione dei beni e dei servizi.

Abbiamo scritto i compiti a casa dettati dall’Europa, ma il governo non è stato capace di impostare e trattare la transizione verso le nuove regole. Ha fatto grandi brindisi per l’uscita tardiva dalla black list dicendo al Paese che tutti i problemi erano risolti e che ripartiva la festa con una nuova torta. Ha propagandato ed esaltato i nuovi eccezionali rapporti con l’Italia certificati da strette di mano e da fotografie. Ma di fronte all’iniziativa della Guardia di Finanza denominata Torre d’Avorio, il governo ha rimesso l’elmetto facendo finta di essere sorpreso e protestando platonicamente contro il governo italiano. In realtà il governo sapeva cosa bolliva in pentola già dallo scorso anno come risulta dalla stampa nazionale italiana, ma l’ha presa con la solita faciloneria. Infatti, il governo ha dichiarato al Consiglio di aver preso in considerazione il problema solo a marzo quando era troppo tardi. Probabilmente non si rende conto delle conseguenze catastrofiche che può avere nei prossimi tempi l’operazione della Guardia di Finanza.

E’ troppo comodo impostare un nazionalismo becero e dare sempre le colpe agli altri delle gravissime insufficienze del governo che pregiudicano il futuro di San Marino.

                            Emilio Della Balda