San Marino. Guardia di Finanza: Nicola Codicé, Motus Liberi, ”rappresentante legale società di fatto riconducibile alla Lazzari”. Firmò il bonifico per l’affitto parigino di Guidi … di Enrico Lazzari

Sommario: In una relazione prodotta dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza italiana nell’indagine romana sul “caso Mascherine” che coinvolge Guidi si legge: “In merito a tale ultima società si rappresenta come la stessa sia riconducibile a Codicé Nicola in qualità di rappresentante legale. Tuttavia appare verosimile ritenere come in realtà la L&B Associati srl sia di fatto riconducibile a Lazzari Maria Stefania, detentrice di €16.900 del capitale sociale della società”.

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Come preannunciato nella precedente ricerca -”dedicata” a Nicola Renzi, candidato di Repubblica Futura nella prossima tornata elettorale del 9 giugno (leggi qui)- mirata a svelare o ricordare “intrecci” in cui le azioni di alcuni candidati si sono incrociate con quelle di esponenti della cosiddetta “Cricca” (oggi definita vera e propria associazione a delinquere in un filone di indagine tuttora in fase istruttoria e assegnato al Commissario della Legge Elisa Beccari), negli atti di un filone dell’inchiesta che la Procura di Roma aprì sul “Caso Mascherine” indagando fra gli altri il sammarinese Daniele Guidi, si individua una nuova azione in cui Nicola Codicé, candidato di “Domani Motus Liberi”, va ad “intrecciarsi” con lo stesso Guidi.

Ben inteso, anche in questo caso, come nel precedente che portò Guidi a poter utilizzare un telefonino “pulito” grazie ad una “sim” intestata al Candidato, la Magistratura romana non ha prefigurato nei suoi confronti alcuna ipotesi di reato.

Ma veniamo ai fatti, facendo riferimento alla relazione prodotta agli atti del procedimento “16583/22” a suo tempo aperto nel Tribunale di Roma dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza.

A pag.20 di questa relazione, infatti, si parla di un appartamento sito al civico 16 di “rue Charlemagne”, in Parigi, oggetto di un contratto di affitto della durata di tre mesi e un giorno, dal 31 gennaio 2020 al 30 aprile 2020, stipulato fra la “Varm sas” (affittuario) e la “Paris Rental Service eurl” (proprietario) “in favore di Daniele Guidi, indicato come ‘occupant’”.

Sebbene il contratto in esame sia stipulato da Varm srl -si legge nel documento- il beneficiario finale risulta essere Guidi Daniele…”.

Ma chi ha materialmente effettuato il bonifico per il pagamento di questo appartamento in affitto? Non Daniele Guidi… Non la moglie Stefania Lazzari… L’ha materialmente inviato, dal conto aperto in Bper Banca dello Studio Lazzari srl, Nicola Codicé. Infatti, si legge: “…Appare opportuno rappresentare che la distinta di bonifico riporta in calce, per conto della Studio Lazzari srl, la firma verosimilmente riconducibile a Nicola Codicé”.

Inoltre, la relazione della Gdf evidenzia anche un altro aspetto inquietante: nel computer di Guidi, evidentemente sequestratogli dalla Magistratura romana, “al percorso ‘tommaso/OneDrive-Studio Lazzari SRL/documenti/Masks China/contratti/BGP&Partners/doc BGP e Pacific’ è stato rinvenuto un file pdf denominato ID Nicola concernente la carta d’identità di Nicola Codicé”.

Daniele Guidi, si ricordi sospettato nell’indagine della Beccari di essere il “capo” dell’associazione a delinquere che ha imperato nello scorso decennio raggiungendo il suo massimo potere durante la legislatura del governo AdessoSm, dunque, non poteva contare soltanto su una utenza telefonica intestata al candidato di Domani Motus Liberi (leggi qui), ma anche sulla sua carta di identità, con le inquietanti “opportunità” che lo stesso possesso potrebbe aprire. Ma, qui, parliamo solo di fatti concreti… Nessuna ipotesi, pur ovvia che possa essere. E l’unico fatto concreto è che copia del  documento di identità di Codicé era nella disponibilità di Daniele Guidi, custodita, salvata in una sottocartella informatica della cartella denominata “contratti” a sua volta sottocartella della cartella  “Masks China”

Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria, inoltre, evidenzia che lo stesso Codicé sia stato “rappresentante legale” della Studio Lazzari srl “a far data dall’11 aprile 2014” senza che sia specificato un termine del ruolo rivestito. Codicé è, poi, rappresentante legale anche della L&B Associati srl. E qui vanno lette con estrema attenzione le parole, i termini utilizzati dagli inquirenti della Gdf…

A pag.41 della relazione allegata al fascicolo di indagine, infatti, si legge: “In merito a tale ultima società (L&B Associati srl; ndr) si rappresenta come la stessa sia riconducibile a Codicé Nicola in qualità di rappresentante legale. Tuttavia appare verosimile ritenere come in realtà la L&B Associati srl sia di fatto riconducibile a Lazzari Maria Stefania, detentrice di €16.900 del capitale sociale della società”.

In pratica, secondo le conclusioni, le ipotesi tratte dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Gdf italiana, la società L&B Associati, pur riconducibile a Nicola Codicè, quale rappresentante legale, sarebbe di fatto riconducibile a Maria Stefania Lazzari, moglie di Daniele Guidi

Conclusioni… No, come consuetudine non traggo conclusioni. Non giudico né inquisisco e, in questa sede, non formulo opinioni personali o ipotesi: mi limito a raccontare fatti, nel caso, come raccontato dagli esponenti romani.

Enrico Lazzari

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Nota importante dell’Autore e di GiornaleSM: in questi approfondimenti si raccontano fatti senza alcun commento o valutazione. Fatti attinenti azioni che hanno visto protagonisti alcuni candidati alle prossime elezioni politiche e fatti che -direttamente o indirettamente, consapevolmente o inconsapevolmente, ingenuamente o dolosamente che sia- hanno avuto l’effetto di favorire la “cricca” o tentare di mettere o mettere in difficoltà, creare problemi, minare l’autorevolezza, bloccare l’azione di chi combatteva strenuamente quel gruppo di potere privato che ha contribuito in maniera importante al dissesto finanziario ed economico che tutti i sammarinesi stanno ancora oggi pagando.
Nulla più, nessuna accusa diversa da una eventuale responsabilità politica, men che meno un reato penale, è contenuta o deducibile relativamente ai personaggi, ai candidati citati che, per quanto risulta oggi, non compaiono fra gli indagati o gli imputati di alcuna azione penale nota e, pertanto, vanno considerate tutte  “brave persone” fino a eventuale e non nota oggi prova contraria.